Segugio e padrona devono scendere perchè l’autista Tiemme non vuole i cani a bordo
La cosa più incredibile del regolamento di Tiemme è la discrezionalità: se ad un autista un cane non piace, non c’è discorso che tenga, la bestiola non potrà viaggiare sul bus. Neppure se è di taglia media, se ha guinzaglio e museruola, ed è più docile di una “piccola peste” umana.
Per tutta l’estate si sono susseguite le lamentale di utenti Tiemme lasciati a piedi sulle coste con il loro cane, perchè all’andata c’era un autista che amava gli animali, al ritorno un collega di tutt’altra idea.
Questa mattina, venerdì 2 settembre, l’episodio che ha bloccato un autobus carico di gente per oltre mezz’ora.
La passeggera indesiderata è una segugio di media taglia, costretta in una museruola completamente inutile ma necessaria di legge. La proprietaria paga il biglietto per due e sale sulla linea 5. L’autista Tiemme intima alla donna e al cane di scendere immediatamente. La donna rifiuta, chiede ai passeggeri se hanno qualcosa in contrario a far viaggiare la bestiola e tutti si mostrano solidali con la donna. Ma l’autista non sente ragioni, ferma l’autobus ad Arbia e avverte i passeggeri che non ripartirà fino a quando il cane non scende. Partono le telefonate ai carabinieri, agli uffici Tiemme, ai mezzi di comunicazione.
Ma per la piccola segugio e la sua padrona non c’è soddisfazione. Il regolamento Tiemme parla chiaro: i cani salgono a discrezione degli autisti. Cane e padrona devono scendere e attendere alla fermata un altro autobus, sperando che l’autista ami gli animali.
Sulla vicenda risponde ufficialmente Tiemme: “Faremo delle verifiche su quanto accaduto e, visti altri episodi simili che sono stati recentemente registrati sul territorio in cui l’azienda opera, Tiemme farà una valutazione sul regolamento attualmente in vigore che prevede la discrezionalità da parte dell’autista, nell’obiettivo di introdurre dei miglioramenti e mutuando anche da altre esperienze nel settore dei trasporti pubblici”.