A Chiusi frammento di vetro nel piatto di uno studente, il sindaco convoca l’azienda
Il frammento di vetro, ritrovato da una bambina in un piatto di pasta servito durante il servizio mensa scolastico nel giorno venerdì 23 settembre 2016, è derivato da un barattolo di olive biologiche. La bambina, che è riuscita a riconoscere il vetro, ha subito avvertito le maestre che hanno informato il Comune e i genitori.
Il sindaco si è immediatamente attivato con un sopralluogo ed oggi ha incontrato la ditta.
“Il Comune della Città di Chiusi rende noto che – in seguito all’episodio di rinvenimento di un frammento di vetro derivante da un barattolo di olive biologiche, in una singola porzione di pasta servita durante il servizio mensa scolastico nel giorno venerdì 23 settembre 2016, accertato attraverso un tempestivo sopralluogo al refettorio scolastico da parte del funzionario Marco Socciarelli che ha avviato immediatamente la procedura di non conformità verso la ditta constatando la gravità dell’episodio – il sindaco Juri Bettollini ha convocato questa mattina (mercoledì 28 settembre) un incontro con i responsabili di area dell’azienda CIR FOOD Stefano Cangi e Marco Segaloni, a cui hanno partecipato anche l’assessore all’istruzione Sara Marchini, il responsabile del servizio Marco Socciarelli ed il segretario comunale Emanuele Cosmi.
L’azienda, nell’incontro odierno, si è profondamente rammaricata per l’accaduto ed ha confermato che dal canto suo ha immediatamente avviato la procedura di autocontrollo prevista che, oltre ad avere lo scopo di determinare la responsabilità all’interno dell’azienda, ha portato, già nella giornata di lunedì 26 settembre, all’eliminazione dei barattoli di vetro nella mensa scolastica di Chiusi.
L’amministrazione comunale, dunque, nonostante abbia preso atto del profondo rammarico espresso per l’accaduto da parte dei rappresentanti della CIR FOOD e dell’ impegno dell’azienda a migliorare il servizio attraverso l’ottimizzazione dei controlli e del personale, ha deciso comunque di applicare la massima sanzione pecuniaria contemplata dal contratto di affidamento del servizio, pari a 1500 euro e di avviare la procedura prevista per verificare se sussistano anche le condizioni per la risoluzione definitiva del contratto di affidamento.
E’ così stata eliminata la fase critica del processo lavorativo affinché tali episodi non possano più ripetersi, garantendo la sicurezza del servizio come sempre avvenuto fino a questo momento”.