Il consiglio comunale di Siena, nella seduta che si è tenuta oggi, venerdì 30 dicembre, ha approvato il bilancio di previsione 2023/2025. Il documento è stato approvato con venti voti favorevoli e sei voti contrari.
“Il bilancio di previsione 2023/2025 – ha detto l’assessore al bilancio del Comune di Siena Luciano Fazzi, illustrando il documento – rappresenta l’ultimo bilancio di previsione di questa amministrazione e recepisce tutte le modifiche e le implementazioni contabili e gestionali alle quali questa amministrazione sta lavorando dal suo insediamento. Anche quest’anno come del resto dal nostro insediamento, riusciamo a portare in consiglio la proposta di Bilancio entro il 31 dicembre dell’esercizio precedente. Ciò comporta che il bilancio che sottoponiamo all’approvazione del consiglio è redatto a legislazione vigente e non tiene, pertanto conto, di quanto disposto nella manovra di bilancio 2023 appena approvata in Parlamento”.
“Il lavoro fatto fin qui – ha aggiunto Fazzi – è stato possibile grazie all’impegno prezioso dell’ufficio e dei dirigenti che si sono alternati in questo periodo. Lo schema di Bilancio di previsione 2023/25, presenta una gestione corrente finalizzata al mantenimento, e talvolta al potenziamento, dei servizi ai cittadini, in un contesto di ripresa socio-economica che peraltro mantiene inalterata la pressione tributaria su famiglie e imprese. Dal punto di vista contabile, le assegnazioni di spesa corrente ed in conto capitale del bilancio 2023/25, annualità 2023, non sono inferiori agli stessi valori della medesima annualità del pluriennale 2022/24. Ciò significa che sono state confermate le previsioni del pluriennale e, talvolta, aumentate. Per ciò che concerne gli investimenti, questo bilancio accoglie la forte eredità dello sviluppo infrastrutturale rappresentato dagli interventi finanziati con i fondi Pnrr, i cui stanziamenti sono declinati nelle varie annualità secondo i crono programmi di spesa. Lo schema di bilancio presentato oggi in consiglio è stato sottoposto alla verifica della Bdap (banca dati della amministrazione pubblica) che ha verificato la correttezza formale degli schemi elaborati”.
L’assessore è poi passato ad illustrare il documento. Le entrate correnti di competenza dell’esercizio 2023, messe a confronto con i valori del pluriennale 2022/24, annualità 2023, sono le seguenti.
TITOLO |
Pluriennale 2022-24 Annualità ’23 |
Previsione definitiva 2023 |
1 Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa |
57.771.084,4 |
59.475.369,2 |
2 Trasferimenti correnti |
6.059.123,0 |
6.953.255,2 |
3 Entrate extratributarie |
34.210.545,0 |
33.120.149,7 |
Totale complessivo |
98.040.752,5 |
99.548.774,0 |
Il bilancio di previsione rispetta gli equilibri generali e parziali. L’equilibrio di parte corrente, viene raggiunto mediante utilizzo di un milione e 785mila euro di oneri concessori. Tale utilizzo scende a un milione e 310mila euro nei due anni successivi.
Non è stato previsto l’utilizzo dell’avanzo presunto di amministrazione 2022. Il Fcde, calcolato secondo i principi è pari a euro 12.127.717,38 nel 2023 (nel 2022 era 12.649.336,75), euro 12.083.104,75 nel 2024 ed euro 12.073.914,15 nel 2025. Ad oggi non è prevista alcuna norma che conceda la possibilità di ridurne lo stanziamento come invece accaduto negli anni precedenti.
“Le previsioni di bilancio – ha spiegato l’assessore Fazzi – tengono prudenzialmente conto dell’aumento di alcune spese, come quelle legate al comparto energetico, tuttavia sarà necessario valutare a partire dalle prime settimane del prossimo anno gli effetto dei ristori riconosciuti dal governo agli enti locali, l’impatto dell’aumento dei costi delle materie prime per la opere pubbliche che andranno a gara nel corso del 2023, e l’impatto sul costo dell’indebitamento relativamente ai mutui a tasso variabile legato al continuo incremento dei tassi d’interesse”. “Altro elemento di criticità – ha aggiunto Fazzi – potrebbe essere determinato dallo stralcio delle cartelle esattoriali di importo inferiore a 1.000 euro affidate all’agente della riscossione tra il 2000 e il 2015. Come nel passato quando sono state proposti di provvedimenti analoghi, è stato evidente che gli enti maggiormente danneggiati fossero appunto gli enti locali. Anche nel corso del 2022 dovrebbero essere rispettati i tempi di pagamento e non è previsto un incremento dello stock del debito commerciale, pertanto l’ente non dovrebbe essere tenuto ad accantonare nel corso del 2023 il Fondo Garanzia Debiti Commerciali. La verifica definitiva deve comunque essere effettuata entro il 28 febbraio prossimo”.
La giacenza prevista di cassa al 1° gennaio 2023 è stata stimata prudenzialmente in 26,5 milioni di euro, in sensibile aumento rispetto allo scorso anno. A partire dal 2022 l’ente ha iniziato a gestire correttamente la cassa vincolata. Nello specifico alcune voci di bilancio: Le entrate correnti si attestano sui 99.548.774 euro, in leggero aumento rispetto al dato assestato del 2022 pari ad 98.040.752,50 euro.
Di seguito le voci più significative delle entrate. La previsione complessiva del gettito IMu per il 2023 è stimata in 30.221.338,90 rispetto ad 28.439.934 euro previsto nel 2022 suddivisa in Imu ordinaria per 27.700.000 euro; Imu recupero evasione e coattiva per 2.521.338,87 euro. Le aliquote e le esenzioni rimangono le stesse dell’anno 2022. L’incremento sul gettito ordinario Imu è stato calcolato sulla base degli incassi prima rata Imu anno 2022, pari a 13.875.188,55 euro nonché tenendo conto dell’ampliamento della base imponibile a seguito dell’attività del recupero evasione prodotta.
Per la Tari le tariffe devono essere calcolate in modo da garantire l’integrale copertura del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Per il 2023 sono state previste entrate Tari per euro 13.753.579,00. Il valore del Pef rilevanti a fini Tari 2023 segna rispetto all’omologo del Pef 2021 (prescindendo dal Pef 2022 influenzato dagli effetti della pandemia) una variazione percentuale del -11,46% a fronte di un incremento dei costi nel biennio, pari al 3,4% dovuto all’inflazione nella misura contemplata da Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Gli importi del Pef 2024 e 2025 rispettivamente di 13.623.768 euro e di 13.614.778 euro, sono stati conteggiati sulla base dei dati del bilancio di previsione 2022 assestato e sono ancora in diminuzione in confronto a quello del 2021; detti dati sono provvisori e saranno sottoposti ad aggiornamento biennale su dati di consuntivo 2022 e preconsuntivo 2023. Lo scorso anno è stato approvato un Pef quadriennale.
“Dal prossimo 1 gennaio 2023 – ha spiegato ancora l’assessore Fazzi – , entreranno in vigore nuove disposizioni previste da Arera. Con delibera numero 15/2022 del Testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani, i Comuni saranno chiamati a garantire regolarità e continuità del servizio ai cittadini, ad innalzare gli standard di qualità ed efficienza sul rapporto con l’utenza, procedendo con tempi più rapidi e risposte maggiormente esaustive oltre ad introdurre nuove modalità e periodicità di pagamento, rateizzazione e rimborso. Maggiore attenzione sarà data alla componente tecnica del contratto. Assumerà un ruolo di rilievo la gestione delle richieste di attivazione e quella di modifica e sospensione del servizio. In relazione alla difficile situazione economica di questo periodo, con le famiglie sempre più in difficoltà col pagamento dei tributi Arera, a tal proposito, prevede un piano straordinario di dilazione. I Comuni dovranno garantire al cittadino una maggiore possibilità di rateizzazione in caso di rate di importo minimo pari a 100 euro, o che superano del 30% il valore medio degli ultimi due anni. Per la Tari 2023 è inoltre previsto che, in caso di importi errati o reclami, il cittadino riceva risposta entro 30 giorni lavorativi. Eventuali rimborsi dovranno essere effettuati entro 120 giorni”. Su questo tema, il decreto legislativo 116/2020 è intervenuto a modificare l’articolo 238 comma 10 del Decreto legislativo 152/2006 prevedendo, dal 1° gennaio 2022, la possibilità per le Utenze non gomestiche di fuoriuscire dal servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani, beneficiando di una riduzione della quota variabile del tributo proporzionale alla quantità di rifiuti avviati a recupero mediante soggetti esterni. L’articolo 30 comma 5 del Dl 41/2021 aveva fissato al 31 maggio 2021 il termine per dichiarare da parte dei titolari di utenze non domestiche, la fuoriuscita dal servizio 2022 a decorrere dal 1° gennaio, e poter quindi beneficiare dal 2023, della riduzione della quota variabile. La stessa norma ha anche fissato al 30 giugno 2022 il termine per dichiarare la fuoriuscita dal servizio a decorrere dal 1° gennaio 2023.
Le previsioni del recupero Tari si attestano su 2.500.000,00 euro in riduzione rispetto al valore assestato 2022 che si è attestato su euro 4.543.376,87 e questo tenendo in considerazione dell’importante azione di recupero evasione effettuata in questi ultimi due anni da Sigerico.
Il gettito per l’addizionale Irpef tenuto conto delle 4 aliquote previste dallo scorso anno è stimato in 7.500.000 euro, in linea con quanto previsto nel 2022. Per l’imposta di soggiorno le aliquote rimangono invariate e il gettito per il 2023 è previsto in 2.800.000 euro in aumento del 14% circa rispetto alla previsione 2022. La stima è stata operata sulla base del dato storico antecedente al 2020 e tenendo conto della ripresa economica e delle forti azioni incentivanti per il turismo prodotte dall’amministrazione in questi ultimi anni. Il Fondo di solidarietà comunale, in linea con lo scorso anno, è previsto in 2.288.247,85 euro gli incrementi di questi ultimi anni sono determinati da entrate aggiuntive specificamente finalizzate ad attività sociali.
Trasferimenti. La previsione dei trasferimenti si attesta su 6.953.255,19 euro.
Entrate extratributarie. Vendita beni e servizi e proventi da gestione dei beni 14.381.769,62 euro. Proventi dall’attività di controllo/repressione irregolarità e illeciti 13.323.600 euro in riduzione rispetto ai 14.837.000 euro dello scorso anno. Interessi attivi 400 euro. Altre entrate da redditi da capitale (Siena Parcheggi SpA, Intesa SpA e Acquedotto del Fiora SpA) 1.430.000,00 euro in linea con i dati dello scorso anno.
Rimborsi e altre entrate correnti 4.204.818,26 euro. Totale titolo 3 33.340.587,88 euro in calo rispetto alla previsione 2022 che si attestava su euro 34.691.201.
La voce vendita beni e servizi e proventi da gestione dei beni è prevalentemente costituita da:
Proventi e rimborsi servizi scolastici e scuole dell’infanzia (mensa, trasporto, asili nido) 2.370.000 euro
Proventi dei musei (Civico, Torre del Mangia, Bottini, Museo dell’Acqua) 1.618.500 euro
Fitti attivi e proventi del patrimonio immobiliare 1.760.000 euro
Canone unico patrimopniale 1.800.000 euro
Canone di concessione servizio mobilità e sosta 1.850.000 euro
Canoni farmacie 320.000 euro
Proventi accessi Ztl 500.000 euro
Proventi concessioni cimiteriali 360.000 euro
Canone uso remunerazione condotte gas 290.000 euro
La voce Rimborsi ed altre entrate correnti è composta principalmente da:
Rimborsi personale in comando/distacco 560.000 euro
Rimborsi spese postali contravvenzioni 1.000.000 euro
Entrate in conto capitale. La spesa di investimento è praticamente monopolizzata dagli interventi finanziati con i Fondi Pnrr. “Il 2023 sarà un anno cruciale – ha spiegato Fazzi – perché vedrà l’avvio di molti cantieri ma ci sarà la necessità di un monitoraggio continuo in tutte le fasi delle procedure tenuto conto dei target fissati nel programma nazionale di ripresa e resilienza. La spesa di investimento è prevista in euro 45.608.937,47 di cui 32.119.845 per interventi Pnrr.
Contributi agli investimenti 27.028.906,92 euro
Proventi da alienazioni 1.963.800 euro
Oneri di urbanizzazione + sanzioni (destinati investimento) 610.000 euro
Accensione nuovi mutui 10.894.000 euro
L’importo dell’indebitamento all’01/01/2023 ammonta a circa 60.000.000 euro
Le entrate in c/capitale aumentano del 66% circa rispetto all’anno 2022 e questo e significativo dello sforzo che l’ente dovrà fare nel corso del 2023 per attivare la spesa di investimento. “L’amministrazione – ha detto l’assessore al bilancio – ha previsto un importo ragionevole di entrate da indebitamento, utilizzando solo una parte molto ridotta della facoltà di accesso al credito oggi nuovamente consentita agli enti locali. Resta l’intenzione programmatica è quella di privilegiare un efficiente impiego delle risorse già disponibili, di acquisire entrate finali da destinare a lavori pubblici e di attivare le opportune sinergie con altri soggetti pubblici e privati, considerando l’indebitamento come soluzione residuale; tuttavia il contesto operativo e finanziario consente all’Ente tale opzione, che comunque mantiene sotto controllo la dinamica dell’indebitamento netto (che andrà comunque a ridursi nell’arco del mandato amministrativo). Ricordo che già nel corso del 2022 è stata istituita una cabina di regia comunale che segue tutti i progetti finanziati con i fondi Pnrr”.
Spesa. La spesa corrente si attesta su euro 98.695.398,64 euro. La spesa di personale intorno ai 26.839.873,49 euro, il valore è determinato tenendo conto delle assunzioni fatte negli anni precedenti e di quelle che si prevede di fare nel corso del 2023 secondo il fabbisogno del personale per il prossimo anno al netto dei pensionamenti. Previsto un contributo alla Istituzione Biblioteca comunale degli Intronati per 520.000 euro e al Siena Jazz per 490.000 euro in linea con i trasferimenti dello scorso anno. Alla Rinaldo Franci 51.000 euro. Nel rispetto di quanto previsto dalla normativa è stato previsto un fondo di riserva: anno 2023 364.780,89 euro, corrispondente a circa lo 0,37%; anno 2024 480.926,72 euro, corrispondente a circa lo 0,49%; anno 2025 448.485,24 euro, corrispondente a circa lo 0,46%
Tra le voci più significative.
Il canone per il contratto di servizio della Siena Parcheggi, quale concessionario della riscossione, ammonta ad 2.196.000 euro in linea con quello dello scorso anno; acquisizioni servizi mensa scolastica 2.150.000 euro. La gestione degli asili nido in convenzione ammonta ad 933.000 euro; trasferimenti per il Ttpl ammontano a 2.380.000 euro. Il trasferimento della quota capitaria alla Società della Salute è di 1.450.191 euro, i servizi aggiuntivi ammontano a 1.185.479 euro. Ci sono poi trasferimenti per attività culturali alla Fondazione Santa Maria della Scala 350.000 euro e contributo all’Accademia Chigiana 130.000 euro. L’indennità di carica di sindaco ed assessori si incrementa ad 703.000 euro. Anche l’aumento del 2023 è interamente finanziato con apposito trasferimento da parte dello Stato. Sono previsti 600.000 euro per il pagamento degli aggi della società che riscuote, per conto del Comune, le sanzioni e comminate a stranieri. Previsti poi 205.800 euro per l’energia elettrica del Santa Maria della Scala e 230.000 euro per manutenzione immobile ed impianti. Altre voci: compenso custodia museo civico e torre del Mangia 591.000 euro; servizio pulizia uffici comunali 220.000 euro; spese custodia bagni pubblici 402.600 (330.000 oltre iva, incasso 330.000 euro); trasporto scolastico 838.000 euro; gestione mensa 2.150.000 euro; refezione asili nido 103.000 euro; spese postali sanzioni Codice della Strada 790.000 euro; spesa gestione canone patrimoniale 330.000 euro; spese sorveglianza ed accompagnamento scuolabus 250.000 euro.
Nella Missione 20 programma 03 della spesa corrente del bilancio di previsione 2023-2025, è inoltre previsto un fondo per 45.891,99 euro nell’esercizio 2023 a titolo di contributo statale concesso ai sensi del comma 586 della legge 234/2021 per finanziare il rimborso del trasferimento statale per le indennità degli amministratori locali. Non sono previsti ulteriori accantonamenti nel Fondo contenzioso. Il derivato stipulato nel 2005 a seguito dell’emissione del Boc trentennale viene costantemente monitorato e non presenta, ad oggi, profili di rischio.
Non sono infine previste spese per fronteggiare passività o disavanzi di società partecipate.
“Si ricorda – ha concluso Fazzi – che nel 2023 ci dovrebbero essere ulteriori esiti in merito alla causa nei confronti di Mps per il derivato in quanto anche il Ctu ha avanzato la possibilità di chiudere la controversia in via transattiva mentre per quanto riguarda la causa nei confronti del Ministero di Grazia e Giustizia, si è concluso positivamente il pignoramento presso terzi (Banca d’Italia) delle somme richieste che dovrebbero e breve essere assegnate al Comune (circa 3,5 milioni)”.