Una lunga intervista all’assessore delegato alla giustizia paliesca Giuseppe Giordano che, ospite dell’ultima puntata del 2023 della trasmissione il Palio d’Inverno di Veronica Costa, fa un bilancio su un tema “caldo” per i senesi. “In una città che vive di Palio tutto l’anno ero consapevole che fosse uno degli argomenti più discussi dal popolo senese e così è stato, ma questo non mi ha spaventato”.
“L’obiettivo era quello di essere imparziale e rispettoso delle norme e sono soddisfatto del lavoro che ho fatto, ovviamente tutti non si possono accontentare. Anche rispetto alle discolpe ho osservato tutto con attenzione, così come i precedenti che rappresentato ormai una prassi”.
Sulle sanzioni dovute alla presenza della rivale tra i canapi ha commentato: “Il regolamento è chiaro sui comportamenti da tenere al canape. Se si volessero apportare dei cambiamenti vanno aperte delle riflessioni nel mondo contradaiolo, l’inverno può aiutare. Ma non è oggetto della mia delega. C’è anche da dire che mi sono fatto l’idea che ci vuole mestiere anche nel fare il fantino, quindi determinati fatti sono più evidenti rispetto ad altri. C’è chi ha maggiore abilità nell’ostacolare una contrada avversaria rispetto ad altri, come in tutte le professioni c’è chi è più abile a farlo”.
E sulle memorie presentate da contrade e fantini ha spiegato: “Spesso nelle discolpe si è portato esempi che poco hanno a che fare con il Palio, questo rende difficile la valutazione perché poco adatta al contesto. Nella seconda fase, dopo la proposta, forse non andrebbero riproposte le motivazioni della prima fase. Si dovrebbe essere più aderenti alle proposte, mentre spesso si riproponevano gli stessi argomenti fatti in risposta agli addebiti”.
Sulle possibili modifiche al regolamento l’assessore si sofferma in particolare sul doppio grado, che prevede dopo l’addebito la proposta di sanzione. “Il doppio grado di giudizio è difficile anche perchè c’è poco tempo per valutare ogni carriera e i suoi fatti. Se il secondo grado diventa una reiterazione di quanto sostenuto all‘inizio si può allora semplificare tornando al regolamento che era prima. Se l’attenzione dal primo tempo è alta si possono costringere meno i tempi”.
Su una possibile commissione per la revisione del regolamento invece ha aggiunto: “Non ne abbiamo parlato. Per regolamento non ho partecipato alle delibere. Nell’ultimo periodo non abbiamo trattato di questo argomento in giunta. Ho letto che nel mondo del contrade alcuni hanno espresso questa necessità. Se delle cose se ne parla è positivo. Mi sento di dire però che il Palio si colloca in un tempo e questo richiede attenzioni anche per la visibilità che ha all’esterno la Festa. Serve un lavoro serio e sereno pensando alla salvaguardia della tradizione, ma anche del contesto in cui viviamo. Il Palio di oggi non è lo stesso di dieci, venti o cinquanta anni fa”.
Veronica Costa