Anche a Siena, da oggi, inizia la Raccolta del Farmaco del Banco Farmaceutico. Coinvolte 38 farmacie in tutta la provincia a favore di 12 enti caritatevoli (Misericordie, Caritas, Case di Accoglienza e di Riposo).
Fino al 15 febbraio, per tutti, sarà possibile donare farmaci da banco presso i seguenti esercizi commerciali:
FARMACIA LAURETANA (ABBADIA DI MONTEPULCIANO), FARMACIA ATHENAVIA (ACQUAVIVA DI MONTEPULCIANO), FARMACIA PINOTTI
(BUONCONVENTO), FARMACIA BERTI (CASTELLINA IN CHIANTI), FARMACIA MOCCIA (CHIANCIANO TERME), FARMACIA FRULLINI (CHIUSI),
FARMACIA STORELLI (CHIUSI), FARMACIE COMUNALE 1 e 2(COLLE DI VAL D’ELSA), FARMACIA SARLO (COLLE DI VAL D’ELSA),FARMACIA DI STEFANO (MONTALCINO), FARMACIA SALVIONI (MONTALCINO), FARMACIA FRANCESCHI (MONTEPULCIANO), PARAFARM. PUNTO FARMA (PIENZA),
FARMACIA COMUNALE (POGGIBONSI), FARMACIA DEL ZANNA (POGGIBONSI), FARMACIA DR MAX (POGGIBONSI),FARMACIA IL ROMITUZZO (POGGIBONSI), FARMACIA DI RADDA (RADDA IN CHIANTI), FARMACIA RACITI (SAN CASCIANO DEI BAGNI), FARMACIA COMUNALE(SAN GIMIGNANO), FARMACIA SAN QUIRICO (SAN QUIRICO D’ORCIA), FARMACIA EREDI BOLOGNI(SARTEANO), ANTICA FARMACIA PARENTI
(SIENA), FARMACIE COMUNALI N. 1,2,3 (SIENA), FARMACIA COSTALPINO (SIENA), FARMACIA DR MAX (SIENA),FARMACIA FIORE (SIENA), FARMACIA MASSETANA (SIENA), FARMACIA MINUCCI (SIENA), FARMACIA BETTI (SINALUNGA),FARMACIA BINDI (SOVICILLE), FARMACIA SAN ROCCO(SAN ROCCO A PILLI), FARMACIA DI STAGGIA (STAGGIA SENESE), FARMACIA BUFALINI (TORRITA DI SIENA),PARAFARM. FARMANATURA (TORRITA DI SIENA).
Banco Farmaceutico invita i cittadini ad andare apposta in farmacia per donare un medicinale per chi ha bisogno. Si possono donare uno o più farmaci da banco in una delle oltre 5.000 farmacie che espongono la locandina. La crisi economica innescata da quella sanitaria ha spinto chi già era povero in una condizione di ulteriore marginalità. Nel 2020, 434.000 persone non hanno potuto acquistare le medicine per ragioni economiche. Anche le realtà assistenziali hanno subito l’impatto della pandemia: il 40,6% ha sospeso alcuni servizi. Il 5,9% ha chiuso e non ha ancora riaperto
Anche quest’anno, la GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco, si farà. Durerà una settimana, da martedì 9 a lunedì 15 febbraio. Nelle oltre 5.000 farmacie che aderiscono in tutta Italia (riconoscibili perché espongono la locandina dell’iniziativa e il cui elenco è consultabile su www.bancofaramceutico.org), sarà chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi. I farmaci raccolti (541.175 nel 2020, pari a 4.072.346 euro) saranno consegnati a oltre 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura delle persone indigenti, offrendo loro, gratuitamente, cure e medicinali. Si invitano i cittadini ad andare appositamente in farmacia per donare un farmaco.
L’iniziativa è possibile grazie al sostegno di oltre 17.000 farmacisti, titolari e non che, oltre ad ospitare la GRF, la sostengono con erogazioni liberali. Anche quest’anno, l’iniziativa sarà supportata da oltre 20.000 volontari. Se l’evoluzione della pandemia e le norme in vigore lo consentiranno, staranno fuori dalle farmacie (un solo volontario per farmacia, condizioni climatiche permettendo) per invitare i cittadini a donare un farmaco. Se le condizioni non lo consentiranno, forniranno un supporto attraverso attività di call center.
Quest’anno, la GRF si farà non solo nonostante la pandemia, ma a motivo della pandemia: a causa della crisi economica innescata da quella sanitaria, tante persone hanno perso il lavoro, chiuso la propria attività o subito una riduzione del proprio reddito. Chi, poi, era già povero è stato spinto in una condizione di ulteriore marginalità.
Nel 2020, 434.000 persone indigenti hanno avuto bisogno di medicinali, ma non hanno potuto acquistarli per ragioni economiche.173.000 di essi hanno rinunciato a curarsi perché – impauriti dal Covid – non hanno chiesto aiuto agli enti assistenziali. Oppure, hanno chiesto aiuto ma, in molti casi, gli enti che fornivano loro sostegno, avevano subito l’impatto della pandemia: il 40,6% ha sospeso alcuni servizi. Il 5,9% ha chiuso e non ha ancora riaperto. Gli indigenti, quindi, sono stati ulteriormente deprivati della necessaria protezione sociale. Non bisogna dimenticare che, chi è povero, può spendere, per le medicine, circa ¼ rispetto al resto della popolazione: solo 6,38 euro al mese, contro 28,18 euro. (Fonte: 8° Rapporto sulla Povertà Sanitaria di Banco Farmaceutico).