Sono 465 le aziende senesi che hanno ricevuto l’autorizzazione in deroga dalla Prefettura per poter proseguire la propria attività, alla luce dei decreti governativi per limitare il contagio del coronavirus. 11 invece le imprese che non sono state autorizzate. Il lavoro di analisi delle varie richieste è stato svolto dal Prefetto, in accordo con una squadra di lavoro dove figurava anche la Cna.
“Il criterio con cui hanno lavorato in commissione in Prefettura – ha spiegato Alessandro Brilli, dg di Cna – è stato quello di verificare i requisiti, con un lavoro analitico su ogni domanda e la verifica del codice Ateco, per capire se potevano rientrare nel mantenimento dell’apertura. Ci sono stati casi in cui aziende, che non rientravano per l’attività generica nel codice Ateco, avevano però parte dell’attività destinata alle filiere ritenute dal dcpm indispensabili, come l’agroalimentare, e quindi sono state autorizzate per quell’esclusiva attività. Altre aziende invece chiedevano attività impossibili da svolgere secondo i criteri del dcpm, a loro è stata inviata la raccomandata da parte della Prefettura per intimare la sospensione”.