L’incontro presso il Rettorato è stato promosso nell’ambito del progetto europeo NERRI, di cui TLS è partner italiano
Che cosa è il potenziamento neurologico? Come possiamo aumentare le nostre capacità cognitive? Ci sono dei limiti etici e sociali all’applicazione di sostanze e tecnologie avanzate? Sono state queste alcune delle domande al centro dell’incontro in programma questa mattina all’Aula Magna Storica del Rettorato dell’Università di Siena, al quale hanno partecipato dell’ITT Sarrocchi e dell’Istituto Monna Agnese. L’iniziativa è stata promossa nell’ambito del progetto europeo NERRI, Neuro-Enhancement Responsible Research and Innovation, che coinvolge 18 partner in 11 paesi europei. I riferimenti in Italia sono due, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e Fondazione Toscana Life Sciences (TLS) di Siena. Obiettivo del progetto è proprio quello di contribuire all’introduzione di innovazione e ricerca responsabile nell’ambito del potenziamento cognitivo, stimolando il dialogo sociale. Questo evento ha approfondito il tema del potenziamento neurologico dal punto di vista scientifico, etico e sociale coinvolgendo esperti, docenti e medici.
A coordinare l’iniziativa Laura Canavacci, responsabile del coordinamento attività nell’ambito della sperimentazione clinica per la Regione Toscana ed esperta di bioetica. Andrea Paolini, direttore generale di TLS ha aperto i lavori che sono poi entrati nel vivo con l’intervento di Agnes Allansdottir, project leader del progetto NERRI per Toscana Life Sciences. Di “volumetria celebrale” ha parlato Nicola De Stefano, professore di Neurologia dell’Università di Siena e ideatore dell’algoritmo che quantifica con precisione la perdita di volume cerebrale, mentre Pasquale Fedele, fondatore e CEO di Liquidweb, ha raccontato come sia possibile superare la disabilità grave attraverso la potenza della mente presentando Braincontrol, device assistivo che interpreta la mappa elettrica corrispondente a determinate attività celebrali offrendo opportunità di comunicazione a pazienti affetti da SLA e in stato di “Locked-in”. Le tecnologie robotiche indossabili sono state al centro dell’intervento di Domenico Prattichizzo, professore di Robotica dell’ateneo senese, che ha parlato di “Sesto dito”, protesi meccanica in grado di restituire parte dell’autonomia persa a coloro che sono stati colpiti da ictus, e di come cambi l’esperienza sensoriale di chi lo indossa. Di Neuro enhancement elettrico e di come e con quali conseguenze gli impulsi elettrici e la stimolazione corticale aumentino le capacità cognitive ha parlato, infine, Simone Rossi, Direttore del laboratorio “Brain Stimulation and Neuroinvestigation” dell’AOU di Siena. A chiudere l’iniziativa Alessandro Rossi, direttore del Dipartimento di Scienze neurologiche e sensoriali dell’ateneo e Mauro Barni, professore emerito di Medicina Legale.