Robur, Amato: "Facciamo il bene del Siena, a questo punto serve Arbitro"

Di Redazione | 12 Giugno 2016 alle 16:36

Robur, Amato: "Facciamo il bene del Siena, a questo punto serve Arbitro"

Amato risponde a Sallustio sulla Robur Siena

Un lungo intervento che replica punto per punto al legale di Antonio Ponte, Riccardo Sallustio. E’ quello di Alessandra Amato, consulente di Anna Durio e inserita in socetà come direttore generale dallo scorso febbraio. “L’intervento pubblico del collega Sallustio – scrive –  mi impone di replicare pubblicamente, sebbene avessimo deciso da parte nostra di evitare<continui botta e risposta pubblici che rischiano di sfociare in una pantomima di poco pregio. Tuttavia, avendo deciso l’avv. Sallustio di rivelare e affrontare  pubblicamente e dal suo punto di vista alcuni aspetti della trattativa in essere ed essendo la Robur, per gli interessi pubblici che abbraccia,  non un  mero “fatto privato”,  trovo doveroso far chiarezza, avendo a cuore chi sta vivendo con legittima preoccupazione le vicende legate al trasferimento delle quote dal sig. Ponte alla sig.ra Durio. L’avv. Sallustio ha avuto modo di riferire che nel contratto preliminare è stata la parte acquirente a scegliere come data di chiusura dell’operazione il 30 giugno. Vero.  E le ragioni di tale scelta erano legate ai noti impegni già in essere assunti dalla sig.ra Durio con altra società  di calcio, di cui la stessa è ancor oggi Presidente, impegni che si sarebbero protratti fino a quella data, come di fatto sta accadendo.. Senza quegli impegni chiaramente non ci sarebbe stata alcuna necessità di rimandare il trasferimento delle quote a fine stagione. Ciò nonostante la Durio a questo punto è pronta ad assumere anche la guida della Robur, pur se con grandi e comprensibili sacrifici, proprio per avviare il prima possibile la programmazione del prossimo campionato, evitando ogni eventuale pregiudizio alla Robur”.

Il preliminare “Sempre nel preliminare – continua Alessandra Amato –  era prevista la possibilità di anticipare “eventualmente” ( e non obbligatoriamente) al 15 aprile quella data se solo la Durio avesse trovato il modo di reperire qualcuno che assumesse in sua vece gli impegni con la società ligure. Cosa che fino ad oggi purtroppo  non è  accaduta. E oggi trovo veramente di poco spessore associare l’impossibilita della Durio ad anticipare la data di chiusura, a campionato in corso, a presunte motivazioni  economiche personali della stessa che, ricordo al collega Sallustio, ha versato ben 2 milioni di euro al sig Ponte,  consentendo allo stesso di agevolmente ripianare le perdite societarie e soprattutto adempiere all’aumento di capitale, per far fronte agli impegni fino a fine stagione, con ciò peraltro ritrovandosi oggi com’è noto a detenere ulteriori quote, a seguito della mancata sottoscrizione dell”aumento  di capitale, da parte di alcuni soci. Ebbene, a tal proposito vale pure la pena riferire che il sig Ponte aveva garantito, verbalmente, che alcuno dei soci avrebbe sottoscritto l’aumento di capitale e quindi il 30 giugno era stata  individuata concordemente come data entro la quale si sarebbe dovuto concretizzare in sostanza il trasferimento definitivo delle quote, laddove fossero stati comunque disponibili per tempo tutti i dati per definire il prezzo definitivo. Oggi purtroppo le ipotesi iniziali delineate sono mutate, dal momento che come è noto alcuni  soci di minoranza hanno partecipato alle perdite e uno di loro anche all’aumento pro quota e pertanto il 30 giugno ha perso il carattere di definitività dell’operazione di acquisto, avendo oggi i soci di minoranza il diritto di esercitare la prelazione entro  ulteriori 30 giorni di tempo. A tal proposito sentiamo di rivolgere ancora una volta un invito ai soci di minoranza ad esercitare quel diritto subito, laddove gli stessi abbiano a disposizione  le risorse necessarie e siano interessati all’acquisto delle quote del maggior azionista, ovvero di rinunciarvi con altrettanta celerità laddove non interessati. E ciò al solo scopo di non ulteriormente dilatare inutilmente i tempi del trasferimento, con il rischio di danneggiare la società, che necessita in tempi rapidi di una programmazione per la prossima stagione, peraltro già pronta da parte della sig.ra Durio. Ed è proprio per ragioni di speditezza che abbiamo chiesto al sig. Ponte con largo anticipo di conferire entro il 15 maggio, come peraltro previsto contrattualmente,  l’incarico ai suoi professionisti di sviluppare la formula prevista nel contratto che concorre a determinare il corrispettivo finale ancora eventualmente da versare al  sig. Ponte. Ed ecco come quest’ultimo  a fine maggio, ritenendo evidentemente disponibili tutti i dati della  “formula” ci ha comunicato la somma definitiva, invitandoci contestualmente a stipulare da un notaio entro l’8 giugno, come peraltro confermato dal collega Sallustio, con ciò anticipando i termini del 30 giugno, anche perché oggi di fatto  ed in effetti esistono tutti gli elementi che consentono di definire il prezzo di vendita”.

I tempi “Tra l’altro, l’andare avanti con i tempi, ora come ora, potrebbe – prosegue l’avvocato – solo far registrare ulteriori debiti nella società e non ahimè anche crediti, se dovessero emergere spese non  preventivate, e questo a sua volta potrebbe solo far  “peggiorare”, per gli effetti della formula, l’aspettativa economica del venditore. Quindi il fatto che la Durio stia spingendo a chiudere l’atto in tempi rapidi dovrebbe essere solo apprezzato dal sig Ponte che incomprensibilmente vuol rimandare  la chiusura dell’operazione alla data originariamente pattuita, nonostante non ve ne sia valida ragione, quanto meno apparente. La somma richiesta è stata comunque prontamente contestata, come era nel diritto dell’acquirente, dal momento che riteniamo eseguiti non correttamente i calcoli, e contestualmente abbiamo rivolto un invito al sig Ponte ad incontrarci “senza indugio” per trovare bonariamente un’intesa sul punto contestato e proponendo di farlo alla presenza del Collegio Sindacale, l’organo che dovrà certificare proprio quei dati forniti dal venditore e dunque ritenendo quest’ultimo idoneo più di chiunque altro a fare da “arbitro bonario” tra le parti, con spirito di totale imparzialità”.
Incontro sindaco “L’invito all’incontro – spiega ancora – è stato però incomprensibilmente rifiutato dal venditore, così come quello inoltrato dal Sindaco. Riteniamo che a questo punto solo un Arbitro, come peraltro previsto contrattualmente, possa sciogliere velocemente il nodo dibattuto,  ma anche questa soluzione fino ad oggi è inspiegabilmente e immotivatamente respinta con argomentazioni pretestuose e prive di rilievo. Se l’argomento è accettare così com’è la richiesta di Ponte, a nostro avviso non corretta da un punto di vista contabile, o  “aspettare” i tempi di un arbitraggio, trovandoci nel frattempo di fronte al rifiuto del venditore a qualsiasi altra soluzione di intesa bonaria, riteniamo che la responsabilità di tutta questa attesa non possa che ricadere solo ed esclusivamente su quest’ultimo. Ciò nonostante la Durio ha già attivato le pratiche per garantire l’iscrizione della squadra al campionato prossimo con ciò confermando ancora una volta il grande interesse, già ampiamente dimostrato, per la Robur. Su questo riteniamo di poter tranquillizzare i tifosi. Dal canto nostro ribadiamo pubblicamente ancora una volta la disponibilità a chiarire celermente con il venditore gli aspetti controversi, con l’intervento,  a questo punto necessario,  di un arbitro,  alla cui decisione siamo pronti a rimetterci pienamente, che stabilisca a sua discrezione come debba esser applicata la formula contrattuale, sulla base dei dati definitivi forniti dallo stesso sig. Ponte e alla luce delle nostre legittime contestazioni, non nascondendo un grande disappunto per questa inutile e pregiudizievole situazione di stallo da cui vorremmo uscire nel più breve tempo possibile in un’ottica di pieno rispetto dei reciproci diritti delle parti, per noi sacrosanti, ma soprattutto per il bene della  Robur“.



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