Tutto pronto per la 37esima edizione della Sagra Della Miseria di Colle di Val d’Elsa. Per tutti e cinque i fine settimana di giugno, dalle ore 19.30 di ogni sabato e domenica, Piazza Santa Caterina d’Alessandria sarà animata da cene e divertimento.
La Sagra della Miseria è un’iniziativa gastronomica dedicata alla riscoperta dei piatti poveri tipici della cucina toscana. L’idea nasce da alcuni amici della parrocchia di Colle Alta che decisero di far scoprire a turisti e colligiani quelli che erano i sapori di un tempo. Viene rinnovata ogni anno e pian piano si è estesa a tutta la comunità valdelsana, coinvolgendo nell’organizzazione soprattutto i giovani.
Tra trippa e fiori fritti, si può vivere il vero senso di comunità; la sensazione di essere una vera piazza di paese con tutti i colori, sapori e suoni di un antico borgo medievale.Le donne e gli uomini che lavorano in cucina, al banco per la distribuzione ed i ragazzi che puliscono i tavoli continuano questa festa, ormai diventata una tradizione, per finanziare la festa di fine estate della comunità, la festa della Madonna Addolorata.
Nella suggestiva e caratteristica cornice di Piazza Santa Caterina d’Alessandria, nella parte alta della città, per la Sagra della Miseria l’ingresso è gratuito. Presso lo stand, o per meglio scrivere “il capanno”, si potranno gustare, a prezzi popolari, piatti come zuppa di pane, zuppa di ceci, zuppa di farro, panzanella, pappa col pomodoro, porchetta, bruschette all’olio e al pomodoro, acciughe sott’olio, baccalà, polpette di carne, fagioli all’uccelletto e salsicce, fagioli bianchi, verdure fritte, vino locale e crostata.
La Sagra della Miseria, che è organizzata da circa 80 volontari, mette insieme più generazioni. E con qualità, vengono riproposti i piatti tipici della cucina tradizionale toscana. “L’idea è quella di comunità che si muove e che si mette a servizio, con un ruolo di trasmettere determinate tradizioni. Si vede la nonna che insegna al bambino” dice uno degli organizzatori volontari, Lodovico Andreucci. “Siamo molti giovani che si mettono al servizio della comunità parrocchiale – aggiunge Caterina Gonnelli, organizzatrice e volontaria della Festa – E’ un momento di grande aggregazione, che mette insieme giovani e anziani. E’ un momento di unione. C’è emozione e sentimento”.