A Donatella Cinelli Colombini il Premio Internazionale Masi per la civiltà del vino

“Per il turismo del vino la bellezza deve essere coniugata con due parole: armonia e integrità”. A Verona ieri Donatella Cinelli Colombini ha ricevuto il Premio Masi insieme all’Opera Don Calabria, Riccardo Illy, Arcangelo Sassolino e Sara Segantin

Di Redazione | 26 Ottobre 2024 alle 19:00

A Donatella Cinelli Colombini il Premio Internazionale Masi per la civiltà del vino

Il 43° Premio Internazionale Masi è dedicato quest’anno alla bellezza come strumento di rigenerazione dei territori e dei valori umani. Un fil rouge fra passato e futuro su cui il premio Masi prova a dare un contributo di riflessione continuando un dialogo che nel 2021 si concentrava su “Coraggio e visione” nel 2023 su “Radici e prospettive” e ora alza il tiro su uno dei temi più forti della cultura umana: la bellezza. Bellezza che i filosofi hanno spesso coniugato anche con bontà ed ecco che il Grosso d’Oro Veneziano è stato conferito all’Opera Don Calabria che lavora con attività pastorale, Case e comunità, ospedali e centri sanitari in 12 Paesi, sviluppando la pace e la solidarietà.

Nella sezione “Civiltà veneta” del Premio Masi i vincitori sono l’imprenditore Riccardo Illy, lo scultore Arcangelo Sassolino e la giovane ambientalista e scrittrice Sara Segantin. Donatella Cinelli Colombini è stata la destinataria del Premio Civiltà del Vino per il suo impegno nella diffusione del turismo del vino in Italia.

Negli anni lo stesso riconoscimento è stato assegnato a Emile Peynaud, Hugh Johnson, Philippine De Rothschild … e recentemente a Luigi Moio e Gerard Basset. Nel ringraziare la giuria presieduta da Federico Castellucci e la famiglia Boscaini per averla scelta Donatella Cinelli Colombini ha dichiarato: “Mi sento intimidita nel vedere il mio nome fra questi colossi della storia del vino mondiale. Nel premio dedicato alla bellezza il vino si pone come un possibile strumento di bellezza soprattutto per il suo ruolo nel contrasto dell’abbandono dei territori interni, nel mantenerli popolati, coltivati e quindi paesaggisticamente belli. Obiettivi a cui il turismo del vino può dare ulteriore spinta se sviluppato in una logica rigenerativa. La bellezza – ha concluso – è importante per il turismo del vino e deve essere coniugata con due parole: armonia e integrità e l’armonia va cercata in 3 direzioni: con la storia passata, presente e futura, con la natura e con l’uomo cioè con il suo bisogno di essere felice”.

Il 43° Premio Internazionale Masi ha offerto una visione multiforme del concetto di bellezza che tocca la solidarietà, passa per la politica, si nutre delle riflessioni degli artisti e deve confrontarsi con la sostenibilità.

PREMIO INTERNAZIONALE MASI FINALITA’ E STORIA
Il Premio Internazionale Masi è nato nel 1981 con lo scopo di promuovere e valorizzare la Civiltà Veneta.  A questo si uniscono due riconoscimenti di respiro mondiale: il Premio Internazionale Masi Civiltà del Vino e il Grosso d’Oro Veneziano, assegnati rispettivamente a personalità che si sono distinte nel mondo della vitivinicoltura e che hanno promosso la cultura come veicolo di comprensione tra i popoli. Dal Premio Internazionale Masi è nata, nel 2001, la Fondazione Masi che opera a livello nazionale e internazionale con numerose iniziative culturali.
La fondazione Masi ha sede nella Masi Agricola e nel complesso monumentale Serego Alighieri ancora oggi appartenente alla famiglia dei discendenti del poeta Dante, che visse a Verona alcuni anni del suo esilio.



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