“Vai a letto senza cena!” tuonavano quando eravamo piccoli i genitori stremati dalle nostre bizze. Oggi è lo stesso triste destino dei viaggiatori per diletto o per lavoro, che salvo nel caso in cui l’hotel abbia la cucina, non potranno andare a cena fuori.
“Chi ha il ristorante può dare i pasti solo agli ospiti, se vogliono il ristorante dell’hotel può fare da asporto per altri hotel, però non possono ricevere all’interno delle proprie sale altre persone se non gli ospiti che soggiornano all’interno dell’hotel” spiega la presidente di Federalberghi Rossella Lezzi.
Le strutture ricettive con ristorante possono fare speciali promozioni per invogliare i clienti a muoversi? “Certo – conferma Lezzi – possono lavorare sul prezzo della camera o sul prezzo della cena, facendo sconti particolari”.
Senza ristoranti manca un servizio essenziale per l’accoglienza, i turisti vengono nella città del Palio anche per questo, non certo per cenare in albergo e andare a letto. “E’ importante per il turismo territoriale ciò che fanno i ristoratori – spiega Lezzi – ovvero portare la tradizione e la storia della nostra cucina tradizionale; di conseguenza per noi l’apertura dei ristoranti è fondamentale per creare per i nostri ospiti l’esperienza di stare a Siena e nel suo territorio”.
Dello stesso parere è Flaminia Masoni dell’Hotel Italia e Relais degli Angeli, che spiega: “Questo nuovo decreto ha creato un ulteriore blocco, un ulteriore fermo: da domenica si sono registrate tantissime cancellazioni e disdette. Questo è dovuto alla chiusura di ristoranti e bar, perché nel turismo è uno dei servizi principali”.
Sono stati vittime della crisi da virus fin dagli inizi della pandemia, durante il lockdown hanno chiuso i battenti poi hanno provato a rialzarsi scommettendo su un turismo che nelle città si è ripreso pian piano, ma adesso è di nuovo crisi nera. Niente cene fuori per gli ospiti, meglio quindi cercare gli alberghi con i ristoranti al loro interno, per non parlare dello stop ai convegni, fiere, congressi, un blocco che non fa differenze. Gli hotel sono aperti ma molte camere sono vuote.
“Il turista che può scegliere di venire o meno rimane a casa – continua Masoni – Lo capiamo, e speriamo che questa cosa venga cambiata il prima possibile, perché così è veramente un ulteriore blocco e disservizio che include una serie di settori. per noi alberghi con camere e colazione avere bar e ristoranti aperti è un servizio che il cliente richiede”.