È partito questa mattina da Siena alla volta della Maremma, il gruppo di escursionisti del Club Alpino Italiano (CAI) per un trekking di 6 giorni e 126 km che si concluderà a Castiglione della Pescaia. Un viaggio a passo lento attraverso i suggestivi paesaggi della Val di Merse, della Maremma Senese e Grossetana fino alle coste dorate castiglionesi. Un percorso del tutto “nuovo” e che per la prima volta viene segnato proprio dagli amanti escursionisti del CAI di Siena che hanno battuto e studiato il tragitto tappa dopo tappa.
“Abbiamo fatto altre escursioni: abbiamo fatto due anni fa da Siena a Firenze, da Piazza del Campo a Piazza della Signoria – spiega l’escursionista CAI Roberto Callaioli -. E questa è invece un’altra iniziativa che si fa con un cammino non segnato. Questo è un percorso che abbiamo studiato noi, tappa per tappa e ci è voluto tempo, un anno per organizzarlo”.
Un’esperienza “slow” per stare a contatto con la natura per i numerosi partecipanti e amanti del trekking anche più estremo vista la particolarità di un sentiero mai sperimentato al cui interno non mancano difficoltà e magari sorprese per cui potrebbe essere necessaria una piccola deviazione. Il tutto però ben ripagato dalla bellezza incontaminata dei luoghi che verranno scoperti e toccati.
“Ci vuole passione perché sennò nessuno farebbe una cosa del genere gratuitamente, come facciamo noi – racconta l’altro escursionista CAI organizzatore della camminata Claudio Lucietto -. Perché volontari e quindi tutto quello che facciamo è volontariato. Tutta la zona tra provincia di Siena a quella di Grosseto è abbastanza selvaggia, specialmente la zona dell’Alta Val di Merse, della Val di Farma, non c’è traccia di insediamento umano. Poi ci sono anche tanti borghi medievali molto belli da visitare. Mediamente sono 20 km per tappa, la più lunga è l’ultima di 23 km. Sono sei tappe, ma non è che abbiamo deciso di farne sei, sono sei perché questo è dipeso dai punti di appoggio. Cerchiamo sempre dei percorsi il più possibile fuori dalle strade, non dalle strade asfaltate che si evitano del tutto, però sono sentieri di bosco, ci sono quattro guadi e neanche tanto facili, perché il guado del Merse non è che sia facile. Ci vuole anche fortuna, perché due settimane fa, ad esempio, non si poteva fare perché era in piena”.