Sabato 17 giugno, presso il Cimitero comunale di Radicofani, alla presenza del Sindaco di Radicofani, dei familiari delle vittime, del Presidente della Provincia, del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Siena e dei Carabinieri della Compagnia di Montalcino, cui si sono uniti i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri e delle associazioni combattentistiche locali, si è svolta la cerimonia di deposizione di una corona sulle lapidi dei caduti, il Carabiniere Vittorio TASSI e l’aspirante allievo Carabiniere Renato MAGI, entrambi partigiani combattenti uccisi dai tedeschi durante la resistenza, esattamente 79 anni fa, nel cuore della Val d’Orcia.
Dopo la resa degli onori ai caduti è stata celebrata la Santa Messa, officiata dal dal Cappellano Militare della Legione Carabinieri Toscana, Don Pietro Folino Gallo, presso la Chiesa di San Pietro Apostolo di Radicofani.
Il Car. Vittorio TASSI, nato a Radicofani il 1° maggio 1903, l’8 giugno 1923 si arruolò nell’Arma dei Carabinieri con la ferma di tre anni e assegnato alla Stazione di Borgo San Lorenzo, prima, e alla Legione Carabinieri di Palermo, poi. Collocato in congedo per fine ferma, fu richiamato alle armi nel maggio 1938 presso la Legione Carabinieri di Firenze. Nel settembre 1943, mentre era in servizio alla Stazione di Chiavaretto (Arezzo), seguì sulle montagne dell’Aretino il suo Comandante di Stazione nella lotta clandestina di resistenza. Di fronte all’invasore, Tassi ed i componenti della Stazione si pongono su una linea di resistenza, così come tutta l’Arma, con una determinazione ben precisa: da un lato rappresentare, con la presenza in servizio, un punto costante di riferimento per la popolazione, da difendere ad oltranza da violenze e rappresaglie; dall’altro, sabotare gli ordini dei nazisti e predisporsi, nel caso la situazione precipitasse, al passaggio alla lotta clandestina.
Dopo alcuni mesi, dato il carattere assunto dalla guerriglia, il Carabiniere Vittorio Tassi si portò sulle montagne a lui familiari della natìa Radicofani e sulla via Cassia, intensamente percorsa dalle colonne tedesche e, al comando della “Banda Tassi” composta da giovani patrioti della zona di Radicofani, attuò arditi e frequenti colpi di mano ai danni del nemico.
Il 15 giugno 1944, arrestati dai tedeschi in ritirata sei elementi della sua banda partigiana, rastrellati nella zona di Radicofani, tra cui un giovane aspirante Carabiniere, Renato MAGI, nell’intento di salvarli, si presentò al comandante delle truppe tedesche assumendosi lui solo la responsabilità di aver organizzato una banda armata ed escludendo che vi facessero parte gli altri compagni della formazione partigiana. Riuscì in parte nel suo nobile ed eroico intento in quanto solo il giovane MAGI, trovato in possesso di due bombe a mano, venne con lui fucilato, mentre gli altri vennero lasciati in libertà.
Per l’altissimo senso del dovere e supremo sacrificio, al Carabiniere Tassi venne concessa la medaglia d’oro al valor militare, mentre al giovane Magi la medaglia di bronzo al valor militare.