Oltre 250 studiose e studiosi saranno presenti a Siena per il convegno “Getting Transformation into Good Trouble: Making new spaces of possibility with community and in practice”.
È in programma dall’ 11 al giorno 13 settembre, presso l’Università di Siena, la conferenza biennale “International Transformative Learning Conference 2024”.
I partecipanti, provenienti da molti Paesi europei, oltre che da USA, Cina, India, Canada, Australia, Africa, Messico, Emirati Arabi, saranno impegnati in oltre quaranta sessioni durante le quali saranno discusse alcune tra le più recenti teorie dell’apprendimento e i metodi educativi per facilitare lo sviluppo del pensiero critico, dei processi emancipativi nei contesti della vita quotidiana e nei contesti di lavoro, delle metodologie attive di sviluppo.
I lavori saranno aperti alle ore 9 dell’11 settembre in Rettorato dal saluto del Rettore Roberto Di Pietra e di quello dei professori Loretta Fabbri e Claudio Melacarne, coordinatori dell’iniziativa. Le attività proseguiranno nei giorni successivi alla sede San Niccolò.
Spiega la professoressa Loretta Fabbri: “Come Università di Siena siamo membri e fondatori dell’International Transformative Learning Association e siamo onorati di ospitare questo convegno nel nostro Ateneo e nella città di Siena dopo circa quindici anni di appartenenza a questa comunità. Come rendere le persone adulte più libere e capaci di scegliere il proprio futuro, spesso anche contro gli stereotipi culturali? Come costruire ambienti di apprendimento, a scuola, nel lavoro, all’università, dove poter permettere alle persone di imparare dall’esperienza? Questi alcuni temi di cui discuteremo con colleghe e colleghe da tutto il mondo”.
Il professor Claudio Melacarne sottolinea: “L’organizzazione di questo convegno ‘International Transformative Learning Conference’ testimonia il valore che l’Università di Siena esprime a livello internazionale ed è l’esito del lungo lavoro che il gruppo di ricerca multidisciplinare sui temi dell’Education porta avanti da anni a livello nazionale e internazionale. Dopo Columbia University e Michigan University siamo riusciti a ospitare questa storica comunità di ricercatori in Italia affermandoci come polo internazionale di ricerca”.