Al Teatro dei Rozzi "Non fui gentile, fui Gentileschi". Debora Caprioglio porta in scena Artemisia: "Una combattente"

Si intitola ‘Non fui gentile, fui Gentileschi’ l’emozionante assolo, per la regia di Roberto D’Alessandro, che andrà in scena questa sera alle 21

Di Simona Sassetti | 11 Dicembre 2024 alle 19:45

Debora Caprioglio in monologo al Teatro dei Rozzi. E’ l’attrice di Mestre a interpretare, infatti, “Non fui gentile, fui Gentileschi”, il monologo originale sulla vita di Artemisia Gentileschi, in programma questa sera al Teatro dei Rozzi alle ore 21. Una pièce che racconta i trionfi, le sconfitte e la lotta dell’artista contro un sistema che la vorrebbe a casa ai fornelli, ad accudire la figlia, e che narra la sua ribellione al sistema attraverso la pittura, andando oltre ogni abisso di violenza subita per salire nel paradiso dell’Arte. Una risposta che risplende della vittoria femminile in un mondo governato da uomini.

La scena si svolge nello studio di pittura di Artemisia, che racconta di sé, della sua vita, della sua arte e delle difficoltà per una pittrice dei Seicento ad affermarsi in un mondo dominato dagli uomini. Eppure fu proprio un uomo ad avviarla alla pittura, suo padre Orazio Gentileschi, grazie al quale conobbe i più grandi pittori del periodo, compreso quello che più di ogni altro influenzerà il suo stile, Caravaggio. Ma è un uomo anche a lasciarle la ferita più profonda, ad abusare di lei: il pittore Agostino Tassi, al quale l’aveva affidata proprio suo padre affinché ne curasse la formazione. E sono uomini coloro che condurranno il processo seguito alla violenza, che segnerà profondamente la vita artistica di Artemisia, fatta di quegli stessi chiaroscuri che caratterizzano la sua pittura.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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