Ad Abbadia San Salvatore è il fuoco delle Fiaccole ad accendere il Natale: in questa piccola cittadina infatti, ogni 24 dicembre, si rinnova una tradizione millenaria ancora oggi profondamente partecipata, un rito ancestrale dove il sacro e il profano si mescolano avvolgendo di magia la notte della vigilia.
Quella delle Fiaccole è una delle più antiche feste del fuoco italiane che nasce da una singolare consuetudine, intimamente sentita dagli abitanti del paese amiatino. Un appuntamento che viene preparato già con la fine dell’estate quando i “fiaccolai” iniziano a cercare la materia prima per le “fiaccole”, tipiche cataste di legna a forma piramidale alte fino a sette metri che, costruite in ogni angolo del piccolo borgo medioevale, si levano al cielo in attesa della vigilia quando poi verranno incendiate. Una lavorazione complessa che vede impegnata la comunità nel realizzare questi monumenti rurali unici: per giorni e giorni si levigano e si intrecciano tronchi grazie a tecniche che qui si tramandano di generazione in generazione, per rinnovare un rito del fuoco che coinvolge tutti, sposando simbolici significati pagani e religiosi.
Nel frattempo riprende anche il cammino verso il riconoscimento Unesco delle Fiaccole di Abbadia San Salvatore aveva inviato l’anno scorso la candidatura, ricevendo una risposta negativa, ma grazie ai suggerimenti ricevuti si sono aperti nuovi scenari. “Seguendo il suggerimento ricevuto dall’Unesco – ha confermato il sindaco Fabrizio Tondi ospite stamani a Buongiorno Siena – che aveva ravvisato la particolarità della manifestazione ma ci aveva consigliato di fare una ‘filiera’ con le altre ‘feste del fuoco’ sparse per l’Italia. Questa iniziativa ha raccolto 15 comuni, molti del Molise, alcuni dell’Abruzzo, la Puglia e due toscani: noi e Pitigliano. Il 2 dicembre andremo ad Agnone a costruire nella loro piazza la nostra monumentale Fiaccola, insieme a tutto il corteo che si svolgerà con gli altri riti dei fuochi”.
Una tradizione quella di Abbadia che si rinnova ogni 24 dicembre con il suo rituale consolidato. Alle ore 18, in un momento spettacolare che riunisce centinaia di persone, si dà il via alla Cerimonia di Accensione con la “Benedizione del Fuoco” che segna l’inizio della festa. La filarmonica suona canti natalizi e la fiaccola davanti al Municipio viene accesa con il fuoco sacro. Questo è il segnale convenuto: da qui i Capi Fiaccola, con le loro torce divampanti, portano il fuoco che accenderà le altre decine di Fiaccole disseminate nel centro storico e in tutto il resto della cittadina del Monte Amiata. Uno spettacolo carico di magnetismo e suggestione che proseguirà per tutta la notte quando, attorno alle Fiaccole, si riuniranno grandi e piccini per condividere cibo e si cantare “pastorelle” (tipici canti natalizi di queste terre), offrendo a tutti la possibilità di vivere un Natale che non si trova in nessun altro luogo al mondo e che fa propri valori come quello dell’accoglienza, dell’amicizia, della semplicità.