Lunedì 21 gennaio le esequie di Mario Bertoncini
L’Accademia Chigiana partecipa al cordoglio del mondo musicale per la scomparsa di Mario Bertoncini, avvenuta sabato 19 gennaio a Siena, dove il maestro, residente in questi ultimi anni a Cetona, era stato ricoverato in seguito a un malore. Le condizioni di Bertoncini, già gravi, erano purtroppo peggiorate negli ultimi giorni.
Le esequie si terranno a Siena lunedì 21 gennaio alle ore 15 presso la Basilica dei Servi.
Con Mario Bertoncini scompare uno dei più importanti nomi del mondo musicale italiano del nostro tempo. Nato a Roma nel 1932, Mario Bertoncini è stato compositore, pianista, “musicista costruttore” (come amava definirsi). Al Conservatorio e all’Accademia di Santa Cecilia di Roma si diploma e si perfeziona in composizione sotto la guida di Goffredo Petrassi e in pianoforte con Rodolfo Caporali. Visita i Ferienkurse di Darmstadt (seminari di Bruno Maderna) e presso il CEM di Utrecht segue i corsi di musica elettronica tenuti da Gottfried Michael Koenig. Nell’attività pianistica alterna la presentazione di musiche del repertorio classico a proprie installazioni sonore.
Ottenuto il Premio Nicola d’Atri dell’Accademia di Santa Cecilia per Sei Pezzi per orchestra nel 1962 e nel 1965 il premio della Fondation Européenne de la Culture per Quodlibet, a partire dal 1962 Bertoncini inizia a “preparare” sperimentalmente strumenti acustici secondo tecniche inedite, con o senza l’impiego dell’elettronica dal vivo; partecipa all’attività del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, che dirige per un triennio. Nella prima metà degli anni Settanta inizia a progettare e a costruire oggetti sonori (“sculture di suono” tese a liberare il concetto di forma sonora dallo svolgimento temporale) basati sul principio dei suoni eolici: arpe eolie anche di sette metri d’altezza, arpe, gong e generatori eolici di suono. Le sue composizioni “eoliche” possono prevedere da uno a quaranta esecutori.
La sua attività didattica lo vede impegnato dal Conservatorio di Pesaro alla McGill University di Montréal e soprattutto la Universität der Künste di Berlino, dove insegna dal 1977 al 1998. Tiene anche seminari e cicli di conferenze/concerto in vari paesi (USA, Canada, Europa, Corea, Israele).
Verso la seconda metà degli anni Sessanta si avvicina al teatro musicale con una serie di lavori nei quali propone una relazione funzionale tra tutti gli elementi che concorrono allo svolgimento dell’azione scenica e cui dà il nome di Teatro della Realtà. Conseguentemente brevetta nel 1986 il cosiddetto Choreophon. Costruisce e brevetta inoltre col nome di Stabdämpfer un dispositivo atto a modificare la sonorità degli strumenti ad arco.
A lato dell’attività compositiva, costruttiva ed esecutiva Bertoncini coltiva quella letteraria in varie forme. Nel 2004 lascia Berlino e si trasferisce a Cetona.