Accoglienza e integrazione, convegno per avviare il lavoro di revisione della Carta di Siena, dieci anni dopo

Giornata di studio, in occasione l'anniversario della firma della Carta di Siena, per iniziare un percorso di attualizzazione. Il Prefetto annuncia l'apertura di due nuovi Cas

Di Cristian Lamorte | 6 Febbraio 2024 alle 19:00

Chiesa e istituzioni per una città dell’integrazione” è il titolo che fu scelto per provare a capire i cambiamenti culturali legati alla mobilità. Dieci anni dopo, la “Carta di Siena” rimane un punto di riferimento fondamentale anche per la costante sintesi tra le commissioni laiche ed ecclesiali. In occasione di questo importante anniversario, l’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino, la diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, la Fondazione Migrantes e la Commissione Migrantes Toscana, con il patrocinio dell’Università per Stranieri di Siena, hanno promosso una giornata di confronto, studio e approfondimento per avviare il lavoro di revisione e attualizzazione della Carta. Un convegno che ha coinvolto esperti nazionali, ma anche le istituzioni e le realtà toscane e senesi.

“Si è combinato poco in questi dieci anni – afferma il cardinale Augusto Paolo Lojudice – ma si può fare tanto di più, con i piedi per terra, senza pensare di fare miracoli. L’idea è quella di cogliere l’occasione dell’anniversario per dire qualcosa di importante ed efficace, avviando dei percorsi seri e sani. Tante sutazioni non aiutano il percorso di integrazione”.

In questo quadro si inserisce anche la gestione dei flussi migratori in provincia di Siena tra criticità e nuovi cas in arrivo. “Firmeremo presto – fa sapere il Prefetto di Siena Matilde Pirrera – una convenzione coi Comuni di Siena e Montepulciano per i minori, aprireremo altre due strutture, una in una struttura del Comune un’altra in un bene confiscato”

 

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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