Alla vigilia del match contro l’Imolese, il primo del 2022 per il Siena, l’allenatore bianconero Pasquale Padalino ha parlato in conferenza stampa. “Questi 23 giorni mi hanno consentito di farmi un’idea – dice il mister sulle settimane di allenamento che ha avuto a disposizione senz partite -. All’interno di questo spazio non sempre abbiamo avuto la possibilità di allenarli tutti, Conti e Peresin sono fuori per covid e poi altri per infortuni progressi come Caccavallo, Cardoselli e Terzi. La squadra mi da l’impressione di aver la consapevolezza di poter in qualche maniera cambiare il trend. L’entusiasmo mi da fiducia per la partita di domani”. Il Siena è reduce da sei sconfitte consecutive e dall’ennesimo cambio di allenatore: “La presa di coscienza da parte di questi ragazzi è stata totale. E’ un periodo che va messo da parte, dobbiamo resettare. Abbiamo intrapreso una strada che può darci delle soddisfazioni. Ovviamente è un’impressione sommaria di questi 23 giorni. Con il cambio di allenatore c’è una risposta immediata da parte del gruppo, poi la risposta va confermata”. A condividere il campo con il Siena ci sarà l’Imolese reduce da un pareggio contro la Lucchese nel match infrasettimanale: “L’imolese era partita bene poi ha avuto un momento di flessione. Rispetto a noi sono molto più avanti, nelle conoscenze. Noi abbiamo dovuto centellinare alcuni tipi di lavori per dei giocatori. Hanno una filosofia di gioco ben precisa, sono molto dinamici. Da parte nostra ci dovrà essere molta attenzione per mantenere l’equilibrio di queste settimane. Ovviamente non posso pretendere ad oggi che tutto venga rispettato, e quindi so che qualcosa verrà sbagliato”. In queste settimane di allenamenti Padalino ha provato a trasmettere le sue idee alla squadra: “Abbiamo provato un paio di sistemi di gioco per capire quale sia la formula migliore. Nella mia testa c’è già un pensiero di quali calciatori andranno a sviluppare le nostre idee”. Per l’allenatore sarà l’esordio assoluto sulla panchina del Siena: “Sempre meglio giocare davanti al pubblico di casa. Mi hanno confermato che ci sarà lo sciopero della curva, è un’assenza che pagheremo. Credo che i calciatori abbiano intenzione di dimostrare che tutto quello che c’è stato appartiene al passato”.
Il ritorno in campo della Robur coincide con uno dei momenti più delicati della stagione, il mercato di Gennaio. “La finestra di mercato crea degli squilibri a tutti – dice il mister -. Dobbiamo saperci convivere. C’è e va gestita, provando a tenere fuori i problemi personali e cercando di concentrarsi durante l’allenamento sulle richieste del tecnico. Non mi preoccupano le uscite, anche perché abbiamo dato la possibilità di giocare a calciatori che altrimenti non l’avrebbero trovata. L’incertezza mia è quanto i calciatori riusciranno a portare in campo e a realizzare quello che si è provato in allenamento. Quello mi preoccupa, non il mercato”. Fino a questo momento il mercato del Siena è stato solo in uscita, con gli addii di Conson, Darini e Acquadro: “Uscite ulteriori? Non mi tocca niente. Fino a che un calciatore appartiene al Siena Calcio e lo ritengo a disposizione può giocare. Ad oggi nessuno mi ha chiesto di non partecipare alla gara di domani. Quello che succederà dopo la partita saranno valutazioni del momento. Quello che succederà domani è un problema che non mi pongo”. Il mercato in entrata, come detto, è ancora fermo: “Abbiamo fatto delle valutazioni in questo senso. Un’idea ce l’abbiamo ma credo che ad oggi non ci sia grosso fermento. Col direttore Trabocchi siamo in contatto tutti i giorni. Noi dobbiamo sempre considerare che chi viene a Siena deve sempre avere una struttura fisica e mentale per fare calcio vero. Delle qualità non solo tecniche, ma caratteriali. I giorni a disposizione sono rimasti pochi, ma tanti movimenti hanno una procedura lunga. Può darsi che quello di cui abbiamo bisogno sia in fase di trattativa. Piuttosto che avere un calciatore scontento è meglio avere qualcuno che ci sta volentieri”. Per domani l’allenatore non fa promesse:” Io sono appena arrivato e l’ho detto anche ai calciatori. Io non posso promettere nessun risultato, credo che un tecnico possa promettere solo il suo totale impegno, come del resto abbiamo sempre fatto io lo staff. Anche se fossi arrivato dall’inizio a Siena la risposta sarebbe stata la stessa. A me piace allenare, io lo faccio per piacere, oltre all’aspetto economico o alla carriera. Vado al campo con entusiasmo, diversamente non mi sento di promettere nulla. Arrivo in una situazione pregressa dove i calciatori hanno vissuto tre epoche diverse. Al quarto tecnico anche loro si sono fatti un’idea di cosa è successo e di cosa possa succedere. Non è una situazione molto semplice. Uno potrebbe chiedermi perché hai accettato, sicuramente non per il contratto. Il fatto che sia corto è stato interpretato come se confermasse una non programmazione da parte della società. Ci sono anche quelli che hanno firmato per 3-5 anni, per esempio Perinetti. Ma la lunghezza del contratto non è sinonimo di programmazione”.