Domani, domenica 27 febbraio, il Siena torna in campo. L’avversaria sarà la Viterbese e l’impegno arriva al termine di una settimana intensa per i bianconeri che lunedì e giovedì hanno giocato rispettivamente contro Entella e Carrarese, rimediando in entrambi i match una sconfitta per 3-1. L’allenatore del Siena Pasquale Padalino ha parlato in conferenza stampa per pesentare la partita di domani e per fare il punto della situazione.
“Non abbiamo Crescenzi che ha manifestato un problema all’adduttore e stamani ha fatto gli esami del caso – dice il mister -. Poi Pezzella ha risentito qualche dolore alla caviglia, ma ci dovrà convivere. Non dobbiamo pensare che il rientro non comporti problemi. Per il resto sono tutti più o meno arruolabili anche se le condizioni di recupero sono precarie”.
Padalino è poi tornato sugli errori commessi nelle partite di questa settimana, in particolare contro la Carrarese: “La finalizzazione si può allenare ma poi si entra nella sfera del singolo. Per esempio Disanto, per caratteristiche, non è un bomber di razza, e fare 50 metri di corsa prima di arrivare in area incide sulla conclusione. La freddezza e la capacità di gestire la palla rientra nei singoli, ma ci va messa attenzione. Non ti puoi presentare sette volte davanti al portiere senza concretizzare. Negli ultimi mesi, forse, provando a dare solidità l’incisività è un aspetto che abbiamo messo da parte, ma la lucidità sotto porta rientra nelle competenze dei singoli”.
Alla vigilia del match con la Viterbese Padalino fa anche un primo bilancio della sua esperienza a Siena: “Quando sono arrivato avrei scommesso che la squadra si sarebbe rialzata. A me non piace scommettere, ma ho accettato l’incarico perché pensavo che certi valori potessero emergere. Il risultato ad oggi ci da ragione. Certo, vorremmo sempre quel qualcosa in più, però a volte bisogna fare i conti anche con la stanchezza mentale e fisica”.
L’allenatore bianconero fotografa anche il momento, non semplice dal punto di vista atletico e mentale, che sta vivendo la squadra: “Noi ci affidiamo alla storia degli anni passati di alcuni giocatori ma la difficoltà è mantenere un certo livello nel tempo. La qualità è discreta ma va compensata con dei comportamenti costanti, di aggressività e corsa. Se facciamo questa categoria dobbiamo essere in grado di entrarci, e questo è un problema che potrebbe ripresentarci. Il passo successivo è dimostrare che siamo in grado di mantenere quella posizione, la parte sinistra della classifica”.