Il mercato del Siena è finito, adesso è tempo di pensare al campo. E’ stato molto chiaro il direttore dell’area tecnica Ernesto Salvini nella conferenza stampa tenuta oggi.
“Con l’arrivo di De Paoli, Castorani e Picchi abbiamo concluso il nostro mercato” ha detto in apertura del suo discorso il direttore. “De Paoli – ha proseguito – è un prestito secco anche se siamo rimasti d’accordo con la società che ne riparleremo a stagione inoltrata. Che cosa mi aspetto dal campionato del Siena? Di capire. Questa è la mia parola d’ordine. Voglio capire le potenzialità effettive di questo gruppo quasi tutto nuovo. E voglio vedere anche se la fiducia data a chi era già al Siena di dimostrare di più rispetto allo scorso anno verrà ripagata. Di questo lavoro mi assumo tutta la paternità. La proprietà mi ha lasciato fare, ovviamente nel rispetto di quello che dovevano essere gli obiettivi e l’impostazione del lavoro. Alla fine anche io dovrò capire se il lavoro che ho fatto è stato un buon lavoro”.
Il Siena inizia la sua stagione nel segno della progettualità: “Serve capire se nelle prossime stagioni il Siena è in grado di puntare al grande salto. Per poterlo fare io non ho mai scelto la linea più breve, cioè andare a far spendere alla proprietà soldi per giocatori con un certo appeal. Queste operazioni hanno un impatto mediatico importante però poi deve andare tutto dritto. Bisogna fortificare e pensare alle fondamenta. Io lavoro così da 30 anni, per questo non sono il più simpatico ma la mia coscienza dice che questo è il metodo giusto. Se alla fine questi ragazzi danno il massimo e mi fanno capire che il massimo non basta, le responsabilità sono le mie. Differente è se mi accordo che non ci sia volontà di dare tutto. Lì troveranno una persone che gli ricorda le responsabilità di portare una maglia. Loro hanno la responsabilità dell’immagine della squadra, della città e della gente che tifa”.
Il direttore ha spiegato anche il criterio con cui è stato costruita la rosa: “Vogliamo dare la possibilità ai calciatori rimasti di riscattarsi. Ho parlato con loro e ho assorbito le loro problematiche. Li ho messi in condizioni di dare il massimo. Stanno tutti rispondano bene. Tutti devono di dimostrare la fiducia del presidente e mia. La fiducia non si dimostra soltanto quando si è chiamati in causa e si da il massimo. Quello è scontato. Ripagare la fiducia è anche aspettare il momento senza polemica, andare in campo nelle migliori condizioni possibili e avere consapevolezza di quando un compagno è in condizioni migliori”.
Della rosa non farà parte Matteo Ardemagni: “Ci puntavamo. Ma non succede niente se le idee di qualcuno non combaciano con la controparte. Probabilmente una soluzione più semplice può essere auspicabile però in questo caso, siccome parliamo di decisioni tecniche e societarie, il presidente è stato direttamente investito del discorso, sarà lui ad indicare la strada corretta per definire la questione o nelle prossime ore o in futuro”. Infine il direttore Salvini manda anche un messaggio ai tifosi: “Il mio obiettivo l’ho trasmesso anche al presidente e vogliamo trasmetterlo a tutti. La tipologia della parola tifoso deriva da ‘malati di tifo’. Perché in quel caso avevano degli offuscamenti della mente dovuta alla febbre. Io vorrei che quest’anno i sostenitori del Siena facciano passi in avanti, cioè quello di fare i supporter più che i tifosi. Questo termine nasce dal supporto e dal sostenere. Quando uno spiega un progetto come il nostro che ha l’obiettivo di vedere dove possiamo arrivare in futuro, ha bisogno di pazienza del sostenitore, non di un atteggiamento di pancia, seppur sacrosanto, ma io chiedo la pazienza di capire anche da parte loro se le cose sono state fatte in maniera giusta”.