Addio a Beckenbauer, Francesco Franchi racconta quando il Kaiser venne a Siena: "Rimase affascinato dalla città

Il 7 maggio 2008 il Kaiser venne a Siena, su invito della Fondazione Artemio Franchi e della Sezione Aia, per ritirare il Premio intitolato proprio al grande dirigente scomparso nel 1983. Il racconto di quella giornata

Di Filippo Meiattini | 9 Gennaio 2024 alle 14:30

Piazza del Campo, il Santa Maria della Scala e la Contrada della Torre. C’è stato anche questo, seppur per un solo giorno, nella vita ricca di successi di Franz Beckenbauer il campione di calcio tedesco venuto a mancare a 78 anni. Il 7 maggio 2008 il Kaiser venne a Siena, su invito della Fondazione Artemio Franchi e della Sezione Aia, per ritirare il Premio intitolato proprio al grande dirigente scomparso nel 1983.

A premiare Beckenbauer fu il presidente della Fondazione e figlio di Artemio, Francesco Franchi. “Franz fu entusiasta di ricevere il premio – ha detto Francesco Franchi -. Conosceva Franchi, anche perché nella partita del secolo Italia-Germania 4-3 mio padre era presidente della Figc e quindi aveva un rapporto di stima reciproca con il capitano della nazionale tedesca, il Kaiser. Beckenbauer fu contento di ricevere il premio a Siena perché non conosceva la città e rimase affascinato da Piazza del Campo e del Santa Maria della Scala. Con Franz siamo rimasti amici, sono stato anche suo ospite in occasione di un Bayern Monaco-Fiorentina”. Beckenbauer in quel giorno di maggio del 2008, oltre a ricevere il premio, venne portato tra le vie di Siena per conoscere la città: “Lo portai a visitare la società della Torre, la piazzetta Artemio Franchi e mangiammo in via del Porrione – ha ricordato Franchi -. A Franz divertiva molto il fatto che un uomo come Artemio Franchi che viaggiava per tutto il mondo ritagliasse sempre un po’ di tempo per stare in questa città e vicino alla sua Contrada”.

Beckenbauer in Piazza del Campo il 7 maggio 2008

Filippo Meiattini

Filippo Meiattini è nato a Siena il 13 gennaio del 1999. A febbraio del 2021 è diventato giornalista pubblicista. Non ama parlare di sé, soprattutto in terza persona.



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