Affitti brevi: le nuove regole per B&B e sugli Airbnb tra favorevoli e scontenti

In vigore da settembre le nuove regole del Governo sui B&B e sugli Airbnb

Di Lorenzo Agnelli | 15 Ottobre 2024 alle 14:30

Gli affitti brevi restano uno degli argomenti cruciali per Siena e per tante città d’arte che ormai si ritrovano invase da B&B e Airbnb. Servivano nuove regole e il Governo nuove regole le ha adottate da settembre principalmente con il tentativo di contrastare le irregolarità. Tra le novità adottate:
– Sarà obbligatorio il Codice Idenficativo Nazionale (Cin) sia per gli annunci online sia da esporre nelle strutture ricettive fisiche.
– Il Cin si richiede tramite la Banca Dati delle Strutture Ricettive sul sito del ministero del Turismo ed è necessario adeguare l’immobile a dei precisi requisiti di sicurezza.
– Se si locano più di 4 immobili, servono partita Iva e segnalazione certificata di inizio attività in quanto gestione imprenditoriale.
– Cedolare secca affitti brevi che riguarda l’imposta fiscale sui canoni percepiti: l’aliquota dell’imposta sostitutiva al 21% si potrà utilizzare solo per il primo immobile. Per gli alloggi successivi si applica l’aliquota al 26%.
Come ogni decisione si spacca l’opinione pubblica soprattutto tra associazioni di categoria e sindacati.

“Sì hanno fatto delle regole, quindi bene ma non benissimo – spiega Andrea Ginestrini, presidente provinciale di Assohotel -. Intanto è un inizio per cercare poi di arrivare a un compimento più generale. Credo che sia l’inizio di un cammino per arrivare a qualcosa che armonizzi i disequilibri fra affitti turistici e strutture ricettive vere e proprie”.

Più critico Andrea Quadri, segretario Sunia Cgil: “Ma sono molto tiepide perché ci sarebbe bisogno di un vero piano per la casa e piano per la casa significa edilizia residenziale pubblica. Ad esempio a Siena ci sono 1000 appartamenti, 240 sono vuoti per manutenzioni da rifinanziare, e le domande, che sono arrivate, sono 458. Già solo le domande sono la metà del totale delle case a disposizione. E da qui si capisce anche come mai il dato sulla provincia di Siena per entrare in un alloggio pubblico è di 12 anni”.

Un fenomeno quello degli affitti turistici che modifica l’assetto abitativo e sociale dei centri urbani e in modo particolare dei centri storici. Per questo ci sono esempi di grandi città o anche di comuni nella provincia di Siena che potrebbero essere da esempio.

“La nuova sindaca di Firenze Funaro ha fatto una variante al piano operativo inserendo di fatto per il centro storico di Firenze o meglio per l’area UNESCO di Firenze il divieto di nuove strutture ricettive in ambito residenziale – spiega la strategia di Firenze l’architetto senese Leonardo Carta -. Hanno usato uno stratagemma urbanistico, ovvero la destinazione d’uso rimane quella residenziale, ma hanno studiato un utilizzo di tipo che hanno chiamato residenza temporanea, che è quello al cui interno ricadono tutte le attività ricettive ex alberghiere nell’ambito della residenza e sono state di fatto vietate. In provincia di Siena, uno dei pochi esempi che abbiamo è il Comune di Montepulciano che ormai da anni ha, all’interno degli strumenti urbanistici, il divieto di creazione tout court delle strutture di questo tipo, ad eccezione delle residenze d’epoca, ovvero anche per incentivare il restauro di immobili vincolati e di valore”.

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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