Sarà Dante Alighieri in persona, o meglio un suo avatar creato con il supporto dell’intelligenza artificiale, a prendere parte da giovedì 11 a domenica 14 aprile ai “100 canti per Siena”, la manifestazione ideata dall’associazione Culter e Stazione Utopia in collaborazione con il Comune di Siena e l’Università di Siena. I 100 canti mirano a restituire la poesia dantesca alla sua dimensione popolare e corale attraverso la lettura integrale della “Divina Commedia” da parte di centinaia di cantrici e cantori di ogni età e provenienza geografica.
Nell’occasione l’avatar di Dante leggerà alcuni passi della Commedia accompagnato da Beatrice, mentre il 14 in un totem allestito al Palazzo del Rettorato risponderà alle varie domande che saranno poste dai visitatori, riprendendo e rielaborando testi della “Vita nova”, del “Convivio” e della “Divina Commedia”.
L’avatar è un “digital twin” ricostruito rispecchiando l’iconografia classica, a partire dall’analisi della maschera di morte, così da ricreare fedelmente le sembianze fisiche del Sommo Poeta, e vestito con il copricapo (un cappuccio compatto, calzato sopra una cuffia slacciata) e la sopravveste dottorale, con i caratteristici risvolti stondati foderati di pelliccia. Oltre a essere un capolavoro visivo, l’avatar è dotato di un’interfaccia interattiva che può essere integrata sia su siti web che su totem interattivi, offrendo agli utenti la possibilità di interagire direttamente con il poeta. Grazie a questa tecnologia, gli utenti potranno porre domande sui Canti della Commedia, esplorare le motivazioni che hanno spinto Dante alla loro stesura e comprendere le ragioni che stanno dietro le sue scelte poetiche. Il tutto reso ancora più affascinante dall’uso di un tono e di un accento tipicamente toscani, che arricchiscono l’esperienza rendendola unica.
Il cuore della creazione è un Large Language Model (LLM) verticale, specificamente addestrato per emulare il modo di rispondere di Dante Alighieri. Questo elemento tecnologico avanzato consente all’avatar di fornire risposte che il poeta stesso avrebbe potuto dare, creando un ponte tra passato e presente e offrendo un’esperienza immersiva senza precedenti nel mondo della cultura e dell’intelligenza artificiale.
La realizzazione dell’avatar, su proposta del rettore Roberto Di Pietra, è frutto del lavoro di un team multidisciplinare composto da docenti dell’Università di Siena e da “Questit”, azienda ex spin-off dell’Università di Siena, che dal 2007 si occupa di realizzare soluzioni di intelligenza artificiale basate su tecnologie cognitive e di apprendimento automatico anche per la creazione di Digital Human evoluti. Le ricerche iconografiche e filologiche sono state curate dai professori Roberto Bartalini, docente di Storia dell’arte medievale, Carlo Caruso, docente di Filologia della letteratura italiana, e Alessandro Fo, docente di Letteratura latina, oltre al dottor Raffaele Marrone, attualmente dottorando alla Scuola Normale di Pisa. La ricostruzione dell’aspetto fisico e della voce di Dante è stata sviluppata dal professor Marco Gori, docente di Fondamenti di informatica e tra i principali esperti italiani di Intelligenza Artificiale, e dall’ingegner Ernesto Di Iorio, amministratore delegato della ditta Questit.