Oltre 270 iniziative, circa 850 fra ricercatrici e ricercatori coinvolti, più di 230 contenuti online. Sono i numeri della Notte delle ricercatrici e dei ricercatori in Toscana, la manifestazione nata per iniziativa della Commissione UE, quest’anno in un’edizione completamente digitale che ha avuto il suo cuore il 27 e 28 novembre.
Sostenibilità sociale e ambiente sono stati i temi principali del ricchissimo programma che ha toccato praticamente tutti i campi della scienza e della cultura per mostrare ai cittadini un magnifico mondo di scoperte e conoscenza.
Protagoniste di Bright-Night sono state le istituzioni dell’alta formazione e della ricerca sostenute dalla Regione Toscana – nell’ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani – con il coordinamento dell’Università di Firenze: l’Università di Pisa, l’Università di Siena, l’Università per Stranieri di Siena, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la Scuola Normale Superiore e la Scuola IMT Alti Studi Lucca. L’iniziativa ha coinvolto anche un’ampia rete di enti di ricerca – fra cui il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’European Gravitational Observatory (EGO) – e importanti istituzioni culturali sul territorio, come l’INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri.
Sul sito www.bright-night.it sono stati raccolti (e rimangono disponibili dopo l’iniziativa) i contenuti ideati dai partner toscani, come mini-conferenze, webinar, talk show, video esperimenti, contest, visite virtuali ai laboratori e a musei scientifici, giochi, dimostrazioni ed esperimenti in digitale.
“Anche se in edizione digitale – ha commentato il rettore dell’Università di Siena Francesco Frati a conclusione della manifestazione – Bright 2020 è riuscita a proporre un viaggio alla scoperta delle attività di ricerca che si svolgono nel nostro Ateneo. Sperimentando nuovi linguaggi e piattaforme tecnologiche abbiamo incontrato i cittadini mostrando e dimostrando che la ricerca scientifica, in tutte le discipline, produce nuova conoscenza e contribuisce al miglioramento della qualità della vita. Un ringraziamento particolare – ha aggiunto il professor Frati – va a tutte le istituzioni che hanno collaborato alla riuscita dell’evento, che ha coinvolto circa 250 ricercatrici e ricercatori in 69 eventi multimediali diversi, che da ieri sono presenti sui nostri canali social”.
“La ricerca non è in Italia una priorità – ha dichiarato il rettore dell’Università per Stranieri di Siena Pietro Cataldi – . E la cosa peggiore è che la consapevolezza di questa mancanza non è diffusa, e che anzi serpeggia nel senso comune un senso di estraneità e perfino di ostilità verso i ricercatori. Bright è uno dei modi di rispondere a questo groviglio regressivo, di fare divulgazione e di diffondere consapevolezza: nel nome delle ricercatrici e dei ricercatori che operano nel nostro paese e nel mondo, e nel nome di una crescita civile. UniStraSi ha partecipato quest’anno con 21 iniziative e 40 ricercatori e ricercatrici coinvolti, e soprattutto nel nome di una sempre più fertile e convinta collaborazione con l’Università di Siena. Perché la ricerca è anche questo: collaborazione”.