“IC San Bernardino Siena, nel corso della Conferenza provinciale sull’Istruzione, tenutasi giovedì 12 dicembre presso la sede della Provincia, abbiamo appreso, con grande rammarico, che la Regione Toscana non ha voluto/potuto concedere più tempo per la ratifica del Piano di dimensionamento (accorpamento) della rete scolastica, che quindi ci sarà oggi, martedì 17 dicembre”.
Lo fa sapere FLC CGIL, CISL Scuola, SNALS CONFSAL Siena.
“Ferma restando – ancora i sindacati – la nostra contrarietà a qualsiasi accorpamento – secondo noi il numero delle Scuole dovrebbe aumentare, non diminuire – e preso atto che, nostro malgrado, quest’anno non è più possibile evitare la decisione della Regione Toscana di accorpare l’IC Folgòre da San Gimignano e l’IC San Bernardino da Siena, come FLC-CGIL, CISL Scuola e SNALS abbiamo sentito, comunque, il dovere di convocare un incontro urgente, per lunedì 16 dicembre, per discutere e condividere, con tutti gli attori coinvolti in questo processo decisionale (l’Amministrazione comunale, l’Amministrazione provinciale, i Dirigenti Scolastici degli Istituti comprensivi di Siena e il Coordinatore della Conferenza zonale), possibili soluzioni per minimizzare l’impatto che la riorganizzazione decisa per le scuole del Comune di Siena avrà sulla comunità educante, in quanto questa prevede lo smembramento dell’IC San Bernardino da Siena, ossia la cessione della scuola materna e della scuola elementare all’IC Jacopo della Quercia e la cessione della scuola media all’IC F. Tozzi di Siena”.
“Nel corso del tavolo di confronto – proseguono – al quale erano presenti tutti gli invitati, è emerso l’impegno collettivo a scongiurare il rischio che lo smembramento della San Bernardino comporti l’interruzione della progettualità della scuola dell’infanzia e primaria con la scuola media e la perdita per la comunità educante del presidio di Segreteria scolastica, nonché la necessità di rivederci dopo la pausa natalizia, per studiare le possibili soluzioni ai problemi individuati”.
“Come organizzazioni sindacali, attiveremo anche dei tavoli di confronto con l’Ufficio Scolastico Provinciale perché per noi è prioritario che questo piano di dimensionamento delle scuole, voluto da questo Governo col solo fine di risparmiare sulla pelle di studenti e studentesse, non comporti anche la perdita di posti lavoro tra il personale docente, il personale tecnico-amministrativo e il personale collaboratore scolastico, che, inevitabilmente, avrebbe un riflesso negativo sulla popolazione residente e scolastica in termini di qualità della progettualità didattica e di erogazione di servizi”.