A lanciare l’allarme del taglio alla sanità è il partito democratico. La nota di aggiornamento al Def infatti prevede un taglio uniforme a tutte le regioni. Per quanto riguarda la Toscana i tagli sarebbero deleteri. Saranno soprattutto regioni come Toscana e Emilia Romagna, modelli di sanità pubblica , che ne faranno le spese più di altre. Una regione come la Lombardia invece dove la maggior parte dei servizi sono affidati a privati, risentiranno meno del taglio. L’investimento infatti è inferiore di un punto percentuale rispetto al passato e con l’inflazione galoppante, il futuro della sanità pubblica, sembra essere in bilico.
“Con il ministro Speranza, nei precedenti governi, eravamo riusciti a portare gli investimenti in sanità sopra il 7% del Pil. Con le previsioni del Governo Meloni, adesso si passa dal 7,4% del Pil che fu stanziato nel 2020 al 6,1% del 2026.Adesso si peggiora la situazione: se leggiamo il Nadef per l’anno prossimo il taglio previsto dei trasferimenti alle regioni sarà di 1,8 miliardi. Se facciamo i conti in Toscana ciò significa 113 milioni di euro in meno”. Si legge nel documento di Marco Niccolai, responsabile sanità del Pd toscano.
Preoccupazione che sembra aver anche il direttore generale della Asl Toscana Sud Est Antonio d’Urso: “I tagli mi preoccupano non solo come direttore generale della sanità toscana, ma anche come cittadino che vive in Toscana” afferma.