Alta velocità, Camere di Commercio Siena-Arezzo-Perugia rilanciano il progetto della stazione Media Etruria

Il plauso di Palazzo Pubblico al disegno presentato oggi: "Pieno appoggio del Comune di Siena"

Di Redazione | 8 Settembre 2022 alle 13:30

Si è svolta oggi una conferenza stampa congiunta tra le Camere di Commercio di Siena – Arezzo e di Perugia, rappresentate dai rispettivi presidenti Massimo Guasconi e Giorgio Mencaroni, per rilanciare il progetto di una stazione dell’Alta Velocità a servizio di un territorio tanto vasto quanto, oggi, insufficientemente collegato.

Un piano da meno di 50 milioni, richiesto da imprese, lavoratori e cittadini, e di cui va individuata la collocazione, sul piatto ci sono varie opzioni, da Rigutino-Arezzo, Chiusi-Siena, ma anche Creti-Farneta e Saragiolo Bettolle. Un’opera in grado  di potenziare lo sviluppo di una macro-area con quasi un milione e mezzo di abitanti, più di 200.000 imprese, oltre 600.000 occupati e connotata da una forte propensione turistica che si concretizza in oltre 10 milioni di presenze annue.

“La stazione MedioEtruria porterebbe sicuramente incrementi e facilitazioni sia per insediamenti produttivi e residenziali, sia per quel che riguarda il turismo nelle due regioni. Noi vorremmo quindi – ha evidenziato Mencaroni – che i due presidenti regionali predisponessero nei tempi più brevi un documento congiunto per sollecitare il nuovo governo a valutare la progettualità di questa stazione”. Nel corso della conferenza stampa i due presidenti hanno tenuto a precisare come “parlare di dove collocare la stazione in questo momento rappresenterebbe solo un ostacolo alla sua effettiva realizzazione. La scelta è di competenza dei tecnici e degli amministratori delle Ferrovie dello Stato che sceglieranno in basa a criteri di massima efficienza e redditività.”

“Come Camera di Commercio dell’Umbria chiediamo al governo regionale un piano dei trasporti e della viabilità che colleghi l’Umbria alla futura stazione AV MedioEtruria. Purtroppo – ha aggiunto il presidente Mencaroni – al momento nei programmi elettorali di nessun partito è presente il tema dei trasporti, il che è un segnale piuttosto preoccupante” . “con questo documento, condiviso da tutte le categorie economiche delle quattro province abbiamo voluto evidenziare la strategicità e l’urgenza di realizzare una stazione dell’Alta Velocità in questa macro area” ha aggiunto Guasconi, che ha aggiunto “si tratta di un’opera coerente con l’impostazione strutturale dell’alta velocità/alta capacità italiana – ha sottolineato – visto che se nella linea AV tra Milano e Bologna, che distano poco più di 200 chilometri, è operativa la stazione “Mediopadana” è altrettanto logico e necessario collocare una stazione intermedia tra Firenze e Roma che distano tra di loro quasi 250 chilometri. Una stazione la cui realizzazione avrebbe peraltro costi relativamente contenuti: si stima infatti, nelle ipotesi più dispendiose, una spesa inferiore ai 50 milioni di euro, che equivale al costo medio della realizzazione di un unico chilometro di autostrada in Italia”.

Con una nota stampa il Comune di Siena accoglie con estremo favore l’avvio di un’azione congiunta tra gli enti camerali dei tre territori. “Schierando il proprio pieno peso e la propria convinta iniziativa politico-amministrativa e progettuale sul superamento dell’antica impasse che ha fin qui impedito di individuare la possibile sede della nuova stazione di Alta Velocità – si fa sapere da Palazzo Pubblico – lo stesso nome con cui l’ipotetica stazione è stata informalmente battezzata, “Media Etruria”, evoca l’unicità di queste tre ampie e articolate province, ricche non solo di popolazione ma di impresa, di turismo, di eccellenze formative, storico artistiche, enogastronomiche”.

“La domanda di mobilità e di accessibilità di queste tre province deve trovare soddisfazione. L’aggancio al sistema nazionale ed europeo dell’Alta Velocità – conclude Palazzo Pubblico – non è rimandabile, e rappresenta una delle più importanti opportunità che il nostro territorio deve cogliere, a qualsiasi costo, anche per costruire strumenti strutturali che aiutino a progettare lo sviluppo futuro. Soprattutto in un periodo di crisi che impone a ogni territorio una ridefinizione del proprio posizionamento strategico” conclude la nota.



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