La possibilità di ricorrere al terzo mandato, per i sindaci dei comuni piccoli tra i 5 e 15 mila abitanti, può essere un salvagente per le liste, le coalizioni e i partiti che sostengono gli attuali primi cittadini.
Sicuro di non partecipare alla prossima campagna elettorale è Fabrizio Tondi, sindaco di Abbadia San Salvatore, fermo con la decisione di non ricandidarsi, mentre per gli altri cinque sindaci in questa condizione la partita è aperta. Apertissima, ma quasi certa, per Giacomo Grazi sindaco di Torrita di Siena che ha praticamente in tasca la ricandidatura, sia vista la sua disponibilità per un ter proposta alla coalizione di centrosinistra, sia vista la richiesta ricevuta proprio dal suo partito di riferimento, il PD.
“Già da qualche mese prima di Natale, fine ottobre – inizio novembre, le forze di centrosinistra che mi hanno appoggiato in questi 5+5 anni mi hanno formalmente chiesto la mia disponibilità e io avevo dato un sì vincolato al passaggio della legge – afferma il sindaco di Torrita di Siena Giacomo Grazi -. Se così fosse, ad oggi, i tempi ci sarebbero perché avevo dato una scadenza per non andare troppo in là con i tempi anche per quanto riguarda la mia vita professionale e familiare, oltre al rispetto per chi avrebbe dovuto candidarsi al posto mio e guidare la coalizione di centrosinistra che credo abbia fatto abbastanza bene in questi anni”.
Attesa quindi per l’ufficialità, anche se sembra fatta per Grazi. Ci sarà invece da attendere di più per Giuseppe Gugliotti a Sovicille che si è messo a disposizione del suo circolo del PD comunale a cui spetta la decisione finale sul nome del candidato. Fabrizio Nepi a Castelnuovo Berardenga resta silente, in attesa del primo incontro con la coalizione di centrosinistra che lo ha appoggiato in questi dieci anni, dal quale dovrà uscire l’ipotetica volontà su un nuovo endorsement per Nepi. Diverso il discorso per Andrea Marchetti a Chianciano Terme, dopo aver scartato l’idea della ricandidatura a prescindere dalla riforma sul Terzo Mandato, potrebbe scegliere di rimettersi in gioco per il bene della lista che ha fondato 11 anni fa e che lo ha sempre sostenuto. Un cambio di direzione forzato qualora non venisse trovata una candidatura unitaria e che faccia da collante tra le varie anime della coalizione civiche e di centrodestra.