Si chiama “Castellina Cambia“, la lista civica nata da un movimento spontaneo di cittadini di Castellina in Chianti che vogliono tracciare una linea di discontinuità evidente con le azioni delle precedenti Amministrazioni di centrosinistra. A rappresentare il gruppo, che verrà presentato ufficialmente venerdì prossimo, è il candidato a Sindaco Stefano Pitigliani, esperto nel mondo della comunicazione e delle relazioni pubbliche, che si è messo a disposizione per guidare il suo paese che ama.
“È arrivata questa proposta da un gruppo composito di imprenditori, commercianti, rappresentanti del mondo della cultura, studenti e giovani del Paese – spiega Stefano Pitigliani, candidato Sindaco per “Castellina Cambia” – che da un anno a questa parte hanno deciso di dare un segnale di discontinuità rispetto alle amministrazioni precedenti per creare un’alternativa”.
Lista puramente civica, Pitigliani non ha voluto in nessun modo all’interno del progetto formazioni o elementi riconducibili a qualsiasi partito politico.
“È stata anche una condizione che io ho richiesto all’inizio – chiarisce Pitigliani -, quando mi hanno chiesto di unirmi a questo gruppo. Ed in effetti questa lista comprende più personalità che hanno un vissuto, un’esperienza e un bagaglio di conoscenze, che vogliono mettere a disposizione della cittadinanza rispetto alle appartenenze a correnti di vario tipo”.
I punti programmatici ruotano intorno al rilancio del territorio, con l’intento di unire vivibilità e benessere dei cittadini, con un turismo di qualità e l’accoglienza degli ospiti che scelgono di fermarsi e scoprire Castellina in Chianti.
“I punti essenziali sono quattro, che ruotano tutti intorno alla parola territorio – prosegue il candidato a Sindaco di “Castellina Cambia” -. Ci vuole una gestione nuova del territorio, intesa come fruibilità dei servizi che il Comune può offrire alla cittadinanza. Sicuramente la promozione: perché Castellina non può continuare a vivere di rendita solo per il fatto di essere in un punto internazionalmente conosciuto come il Chianti, ma deve portare delle proposte che animino la vita culturale e il turismo nella bella stagione, ma non soltanto. Un altro punto è l’approccio integrato al territorio. E un ultimo punto è l’inclusività nel territorio. Occuparsi del turismo più come se fosse una clientela, come se fossero degli ospiti, ma senza dimenticarsi che c’è una comunità che vive tutto l’anno e che non può addormentarsi nell’inverno, ma deve aver bisogno anche di un’offerta di iniziative che mantengano l’interesse verso il paese da parte di tutti”.