“Qui non stiamo cominciando a scrivere soltanto un programma elettorale, qui, oggi, noi costruiamo una nuova prospettiva di vita in comune”. Così Riccardo Vannetti, candidato sindaco per il centrosinistra a Colle di Val d’Elsa, ha aperto domenica pomeriggio, 3 marzo, i lavori di Colle Officina Comune nei locali della Piscina Olimpia.
Nel salone, gremito di cittadine e cittadini di ogni fascia di età, si è presentato oltre il doppio dei partecipanti previsti, che hanno accolto con entusiasmo e voglia di mettersi in gioco l’originale procedura proposta dal candidato.
Dopo i saluti iniziali, sono stati attivati i banchi di lavoro destinati alle Politiche di Futuro, alle Politiche di Felicità, a quelle di Creatività e alle Politiche di Cura.
Agnese Vannetti, Giovani Democratici, studentessa di Giurisprudenza, ha introdotto i lavori del Banco #1, dedicato al Futuro. “Abbiamo finalmente l’opportunità di disegnare la città che abbiamo sempre voluto – ha detto. Questo è un esperimento di partecipazione collettiva dove le parole chiave sono ascolto e condivisione”.
Virginia Ciulla, tra i giovani che sostengono Vannetti, parlando del significato del Banco #2, ha detto: “Quello della Felicità può sembrare un aspetto etereo, ma non dimentichiamo che è l’obiettivo finale cui tende l’essere umano che, dopo aver soddisfatto i bisogni primari legati alla sopravvivenza, punta a un crescendo fino alla completa realizzazione di sé stesso”.
“Sono felice per il cambio di prospettiva legato alla visione di Riccardo Vannetti”, sono state le parole di Giulia Granieri, presidente del neonato Comitato Elettorale Colle per VannettiSindaco, presentando il Banco #3, improntato sulla Creatività. L’assessora Serena Cortecci, Sinistra per Colle, moderatrice del Banco #4, Politiche della Cura, ha evidenziato “il messaggio positivo che deriva da questo percorso, che chiede alle persone di mettersi in gioco. “Troveremo modelli in grado di affrontare la complessità e di superare gli stereotipi, in un interagire di orizzonti e un clima di solidarietà intesa come virtù morale”.
Al Banco#4 anche Endrit Hyseni, chimico oltre che attore di teatro e docente di recitazione. “Ho scelto Colle come comunità in cui vivere e dico grazie alla collettività che già siete e che sarete. Appartengo a un mondo di diversità, per esperienza personale, essendo originario dell’Albania, ma anche di inclusività. Colle è una città che ha tantissimo da offrire. E noi dobbiamo far emergere una Colle con tutte le sue unicità”.
In oltre due ore di discussione, impostata su tre sessioni di dibattito (bisogni e desideri; conoscenze, competenze, buone pratiche; idee e proposte per la città di Colle), sono emerse moltissime idee, raccolte e organizzate da moderatrici e moderatori su post-it di colori differenti.
Ipotesi di rigenerazione urbana (in particolare per la zona Ferriera e Fabbrichina), di un nuovo progetto per la risalita urbana, di politiche attive di inclusione, di attenzione al decoro, di valorizzazione del fiume Elsa e ancora tanti aspetti legati alla vita sociale, alle barriere architettoniche, all’industria, al terzo settore, alla sanità, allo sport, all’agricoltura, ai bisogni delle famiglie e degli studenti. Alla fine, nessun tema cittadino e nessuna categoria sociale sono rimasti esclusi dai lavori di Colle Officina Comune.
“Questo – ha concluso il candidato Riccardo Vannetti, dopo aver ascoltato le sintesi sulle proposte emerse dai quattro Banchi – per dimostrare che, se non si pensa a compartimenti stagni, si ottiene una trasversalità necessaria per poter affrontare la complessità. Ognuno di voi ha espresso una visione di Colle da diversi punti di vista, pur parlando degli stessi temi”.
Fino all’11 marzo la discussione dei diversi Banchi proseguirà on line. Per partecipare basta inviare una mail a [email protected], chiedendo di ricevere le credenziali per accedere alla piattaforma web, precisando il Banco a cui si vuole contribuire.
“A breve – ha infine annunciato Vannetti – ricomincia il giro delle frazioni. Ripartiremo per la costruzione di un programma che abbia un corpo e un seguito. Perché, come dimostra questa splendida esperienza, questo è solo l’inizio di un percorso. Un percorso che faremo insieme”.