Animali selvatici: il servizio di recupero e salvataggio non c’è più

L'associazione Sos Animali, che fino all'anno scorso svolgeva questa attività nelle province di Siena, Arezzo e Grosseto, non ha rinnovato la convenzione con la Regione Toscana

Di Redazione | 18 Luglio 2022 alle 10:00

Animali selvatici: il servizio di recupero e salvataggio non c’è più

“Ricevo di media una/due telefonate al giorno di persone che chiedono aiuto ed a tutti rispondo che l’associazione esiste ancora, ma non interviene più per quanto riguarda gli animali selvatici”.

A parlare è Fiora Braconi, presidente uscente dell’associazione Sos Animali, che fino alla fine del 2021 si occupava del recupero e del salvataggio degli animali selvatici in difficoltà, adulti e cuccioli, nelle province di Siena, Arezzo e Grosseto.

Un servizio però che, dall’inizio dell’anno, non esiste più, perché la convenzione con la Regione Toscana non è stata rinnovata. Il motivo? “Troppo pochi i soldi che sono sempre stati stanziati – spiega Braconi – e quasi nullo il sostegno dei Comuni che avrebbero dovuto dare il loro apporto. L’appello è stato lanciato più volte, ma non è mai stato raccolto e alla fine, per non andare in sofferenza economica, abbiamo dovuto sospendere l’attività”.

Sos Animali  interveniva sia per aiutare animali adulti, con il contributo che arrivava direttamente dalla Regione Toscana, sia per i cuccioli in difficoltà, ed in questo caso la responsabilità era demandata ai singoli comuni dove avveniva il salvataggio. Del centinaio di amministrazioni (99 per la precisione) delle tre province solo alcune (poche) però hanno stipulato una convenzione con l’associazione, riconoscendo un rimborso. E i costi dell’attività erano importanti, se si considera che il servizio non si limitava solo al recupero dell’animale, ma anche alle sue cure veterinarie in caso di ferimento e, se si trattava di un cucciolo, al suo mantenimento fin quando non era in grado di tornare nel suo ambiente naturale. Operazione che per un cucciolo, che poteva essere un capriolo, come un cinghiale, un riccio, una volpe, un pipistrello o un rondone, poteva richiedere dei mesi.

Tutto questo dunque ora non c’è più e in caso di bisogno cosa si deve fare?

“Non credo ci sia una struttura che sostituisce il lavoro che facevamo noi – aggiunge Fiora Braconi -, un lavoro che negli anni eravamo riusciti ad organizzare molto bene, con volontari e professionisti che facevano ognuno la loro parte. Nella zona della Valdelsa c’è l’associazione A.N.P.A.N.A. a cui si può rivolgersi, ma non possono intervenire, per esempio, in caso di incidenti per animali feriti. Nella zona sud della provincia di Siena c’è un veterinario che è convenzionato direttamente con la Regione, ma sono comunque servizi limitati. La cosa da fare è chiamare il 112 e farsi indirizzare da loro agli enti preposti”.

 



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