“Lo studio sta andando avanti, ma a rilento. Solo la Toscana sta lavorando bene“. Così è intervenuto il microbiologo senese Rino Rappuoli in merito allo studio sugli anticorpi monoclonali contro il Covid-19 prodotti da Toscana Life Sciences, i cui tempi per la fase di sperimentazione si stanno allungando.
“In Italia è abbastanza complicato fare sperimentazioni cliniche perché la legge della privacy proibisce ai medici di contattare direttamente i pazienti positivi al Covid – spiega Rappuoli – La Toscana è riuscita a ovviare a questo mettendo sul sito della Regione nel portale di prenotazione tamponi l’opzione di dare il consenso ad essere chiamato in caso di positività. Purtroppo le altre regioni non hanno ancora fatto la stessa cosa, e lì non stiamo reclutando quasi niente”.
“Stiamo trasferendo lo studio all’estero, perché con la velocità con cui andiamo in Italia non ce la faremo mai ad arrivare in fondo – prosegue Rappuoli – In Italia speriamo per ora di arrivare a concludere la fase intermedia”.
Il microbiologo è intervenuto questa mattina durante il convegno dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Siena dal titolo “Covid e Long Covid: l’importanza della scienza e il ruolo dell’organizzazione” tenutosi all’interno dell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Siena. Un occasione per fare il punto sullo stato dell’arte della medicina rispetto al Covid, partendo dalla necessità delle terze dosi. “In tutti i vaccini le prime due dosi sono l’immunizzazione primaria, danno un livello di protezione quasi immediato, ma dopo 4/5 mesi la protezione inizia a diminuire – spiega Rappuoli – Se si dà un richiamo gli anticorpi vanno a livello molto più alti, non tornano più bassi come all’inizio e durano molto più a lungo. La terza dose è importantissima per una immunità più lunga e duratura“.