AOUS, in pensione i professori Buonocore, Mondillo, Botta e Giordano

I quattro hanno lasciato per raggiunto limite di età i propri posti di direttori di unità operative

Di Redazione | 4 Novembre 2020 alle 10:13

AOUS, in pensione i professori Buonocore, Mondillo, Botta e Giordano

Dal 1° novembre hanno lasciato il loro incarico di direttore di unità operativa quattro valenti professionisti dell’ospedale Santa Maria alle Scotte. Si tratta del professor Giuseppe Buonocore, direttore UOC Terapia Intensiva Pediatrica; il professor Sergio Mondillo, direttore UOC Diagnostica Cardiovascolare; il professor Giuseppe Botta, direttore UOSA Flebolinfologia; il professor Nicola Giordano, direttore UOS Sclerodermia Unit.

Il professor Buonocore, direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Università di Siena, è uno dei massimi esperti internazionali di neonatologia, punto di riferimento per tantissimi studenti, colleghi e, soprattutto, bambini e famiglie, sempre attento, scrupoloso e disponibile e ricercatore di fama mondiale su temi quali il danno cerebrale perinatale mediante lo studio di biomarkers di stress ossidativo correlati a quadri di neuroimaging; valutazione di nuovi farmaci antiossidanti, ruolo dello stress ossidativo nelle malattie ad insorgenza perinatali, radicali liberi, proteomica e metabolomica, etica e ricerca in neonatologia.

Il professor Sergio Mondillo, massimo esperto in cardiologia e, in particolare, per la cardiologia dello sport e l’attività trapiantologica, ha diretto anche la scuola di specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università di Siena ed è uno dei migliori professionisti nel settore della diagnostica cardiovascolare. Sempre impegnato nelle attività divulgative e di prevenzione rivolte soprattutto ai giovani, per la corretta informazione sulle malattie cardiovascolari e la morte cardiaca improvvisa.

Il professor Giuseppe Botta ha svolto le sue attività di ricerca di tipo clinico nel campo della flebologia con particolare attenzione all’epidemiologia della malattia varicosa, la diagnostica strumentale della trombosi venosa profonda, il trattamento delle ulcere venose e l’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori.

Il professor Nicola Giordano è sempre stato un punto di riferimento per i pazienti affetti da sclerodermia, malattia sistemica cronica a patogenesi autoimmune. Le sue attività di ricerca hanno riguardato principalmente le malattie infiammatorie e degenerative dell’apparato osteoarticolare.

«Ringrazio a nome mio e di tutto l’ospedale questi professionisti che hanno saputo coniugare e integrare al meglio le attività di ricerca, didattica e assistenza – commenta Valtere Giovannini, direttore generale – In un momento delicato e complesso come quello che stiamo vivendo, è davvero un peccato perdere questi professionisti che hanno contribuito a fare la storia di questo ospedale. A loro va la mia riconoscenza e un affettuoso saluto».



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