“Orari supermercati, le altre catene facciano come Unicoop” chiede con una nota Filcams Cgil Firenze vista l’emergenza coronavirus, sulla falsariga di quanto disposto da Coop (LEGGI QUI).
“Bene la scelta della distribuzione cooperativa di ridurre gli orari di apertura dei supermercati e di chiudere la domenica – afferma il sindacato – Il governo adotti un provvedimento nazionale che vada nella stessa direzione, le altre catene compiano un gesto di responsabilità altrimenti sarà mobilitazione a tutela della salute dei lavoratori”
“Gli appelli a contingentare orari ed aperture dei supermercati, che ormai da giorni le organizzazioni sindacali confederali di categoria stanno facendo, hanno trovato la condivisione di alcune catene: le cooperative di consumo su tutto il territorio nazionale e, sul territorio fiorentino, Unicoop Firenze. Diciamo: bene così. Si riducono quindi gli orari durante i giorni feriali e si chiude la domenica. Continuiamo a chiedere alle istituzioni di intervenire per limitare le file davanti ai negozi, e alla cittadinanza chiediamo di assumere comportamenti responsabili e coerenti con quanto stabilito dai Dpcm, senza fare lunghissime file. Adesso il governo intervenga introducendo una normativa che chiuda la domenica e limiti i nastri orari nei giorni feriali, e le istituzioni locali impediscano la vendita di prodotti non alimentari vietati dal Dpcm dell’11 marzo. Lo stiamo sollecitando da giorni con lettere aperte, e lo abbiamo fatto anche con una formale lettera al prefetto di Firenze. Ora serve una presa di posizione delle altre catene di distribuzione: ridurre le aperture feriali e di chiudere la domenica è scelta responsabile e di buon senso. Se questo non avverrà sarà mobilitazione, perché si può e si deve chiudere la domenica e si possono e si devono ridurre gli orari commerciali. Servono comportamenti responsabili da parte di tutti, nessuno escluso. Solo così, insieme, possiamo sconfiggere il virus. Ce la possiamo fare ma solo se tutti dimostriamo di essere davvero responsabili, anche a costo di rinunciare a qualche giornata di incasso”.