Il borgo medievale di Radicondoli ospita da oggi, come prologo alla 36a edizione del Festival di teatro, la seconda edizione di PAESAGGI CONTEMPORANEI un progetto di arte contemporanea, fortemente voluto dal Comune di Radicondoli, che intende affermare la cittadina che si affaccia sulle colline metallifere senesi come luogo di produzione culturale e artistica e come spazio privilegiato per il dialogo interculturale e intergenerazionale.
Nella prima edizione sono state acquisite due opere site-specific che sono entrate a far parte della nascente collezione di arte contemporanea che verrà arricchita di anno in anno. Fino al 31 agosto il programma di mostre, installazioni site specific e sonore animerà alcuni luoghi del paese che nel corso degli ultimi anni sono stati dismessi o non utilizzati rivitalizzandoli in una nuova dimensione. L’intento è di fare arte utilizzando il paesaggio e il contesto urbanistico non solo come soggetto ma come materia stessa dell’opera, dare importanza alla ricerca estetica ma soprattutto ai segni dell’uomo, al suo passaggio e alla sua memoria. A tale scopo sono stati invitati artisti che si inseriscono in una geografia emozionale del luogo con interventi pensati per la particolarità ambientale e architettonica di Radicondoli: Franco Ionda interviene con Catturare il riflesso, tre forme in fusione di alluminio inserite nel centro storico all’ingresso del paese, un invito ad alzare lo sguardo verso l’alto; Giuseppina Giordano con la sua installazione Abbracci, un progetto a cura di Culture attive, collocata vicino le mura e concepita durante la sua residenza a maggio 2020 con gli abitanti di Radicondoli e Belforte, ridà nuova vita a un luogo marginale e poco utilizzato; Mirio Cosottini musicista e ricercatore di suoni e atmosfere, costruisce una architettura sonora in un boschetto di lecci poco distante dal paese e presenta i disegni ispirati alla sua ricerca filosofica e musicale. Con la cura di Fabio Gori, collezionista attento alle espressioni artistiche del cambiamento contemporaneo, Paolo Fabiani lascia i segni della sua opera Occitania in vari spazi della geografia urbana del paese, compiendo anche una performance di forte impatto spettacolare, individuando in un contesto territoriale zone franche dove vigono libertà, bellezza e dialogo.
“Il festival di Radicondoli è un luogo magmatico e un’officina creativa dove si intersecano altri sguardi e altri modi possibili di fare cultura, di organizzare il rapporto con una comunità e di riflettere intorno al nostro contemporaneo, cercando di esplorare nuovi territori di contaminazione linguistica e modalità espressive – commenta Francesco Guarguaglini, sindaco di Radicondoli – Il Festival è il luogo dell’incontro, lo spazio dove la comunità si ritrova e cerca insieme quel filo rosso del benessere che l’arte e la cultura sanno coltivare. Desideriamo investire nell’arte e nella cultura perché crediamo
nell’economia della Felicità. Per questo abbiamo adottato una nuova unità di misura: il FIL, che significa la “Felicità Interna Lorda”. La comunità di Radicondoli investe in cultura per innalzare il proprio FIL e per accrescere lo stato di benessere che va cercando”.
“PAESAGGI CONTEMPORANEI afferma una evoluzione della dimensione di Radicondoli come spazio privilegiato per il dialogo interculturale e intergenerazionale – osserva Luca Moda, vicesindaco e assessore alla Cultura di Radicondoli – Dico grazie a Massimo Luconi che anche quest’anno ha elaborato un programma di rilievo e riesce a fare arte utilizzando il paesaggio e il contesto urbanistico, non solo come soggetto, ma come materia stessa dell’opera, come segno dell’uomo e alla sua memoria. Con il Festival c’è anche l’attività di formazione a inizio ottobre, una necessità amplificata dal periodo che abbiamo vissuto il quale che ha ribadito pure la vocazione del Festival Radicondoli legata all’uso dello spazio naturale e alla dimensione green degli allestimenti nonché al rapporto diretto e coinvolgente con il pubblico”.
Con PAESAGGI CONTEMPORANEI, Lo schermo dell’arte, festival di cinema e arte contemporanea, presenterà il film Gallant Indies di Philippe Béziat, backstage dell’opera settecentesca Les Indes Galantes prodotta dall’Opéra Bastille nel 2019, che ha visto il debutto alla regia dell’artista francese Clément Cogitore. Coinvolgendo ballerini e coreografi hip hop, krump, break, voguing dalla banlieue parigina, il film mostra come un brano composto nel 1735 possa ancora parlare alle generazioni più giovani.
https://www.radicondoliarte.org/
OPERE IN MOSTRA
FRANCO IONDA
Catturare il riflesso
tre fusioni in alluminio
“Ho immaginato di raccontare in sintesi il mio universo attraverso i miei simboli: stelle decapitate, una raggiera di chiodi pronti alla ricostruzione per un mondo diverso e teste che possano generare pensieri e che restituiscano l’uomo alla sfera dell’umano.
Un invito ad alzare lo sguardo verso l’alto per non dimenticare che “adesso il cielo è in terra, si è rovesciato e le stelle si possono toccare“. – Franco Ionda per Radicondoli
Ascoltate!
Se accendono
le stelle,
vuol dire che qualcuno ne ha bisogno?
Vuol dire che è indispensabile
che ogni sera
al di sopra dei tetti risplenda almeno una stella
Vladimir Majakovskij
GIUSEPPINA GIORDANO
ABBRACCIO
a cura di Culture Attive
E’ costituita da due lastre in alluminio sagomate a forma di arco e rampicanti di parole, quelle scritte dagli abitanti di Radicondoli e Belforte durante la residenza avvenuta a Maggio 2020.
Le parole mantengono la stessa grafia usata da ciascuno degli abitanti e rimandano al momento in cui abbiamo sognato insieme un’opera per il paese.
Le 2 lastre ad arco, di forma uguale, sono stampate e successivamente unite insieme e ancorate a pavimento.
La stampa dell’arco frontale è un’immagine del paesaggio che si scorge dall’anfiteatro, l’immagine scelta per il retro è uno schema a quadretti grigi e bianchi che rappresenta la trasparenza nei software di fotoritocco.
Opera realizzata insieme agli abitanti di Radicondoli e Belforte
PAOLO FABIANI
Occitania 2022
L’Occitania è una vasta area geografica compresa tra Alpi, Pirenei, Costa Azzurra e Atlantico Francese, identificabile soltanto con criteri socio-linguistici. I Trovatori nascono in Occitania e attraverso la metrica della romanza furono i primi a scrivere in una lingua diversa dal latino, la lingua occitana, detta anche lingua d’oc. Il tema centrale delle romanze era l’esaltazione della donna alla quale si sono ispirati i poeti siciliani poi il Dolce Stil Novo e Dante. Sempre in questo contesto di evidenziare una free zone s’inserisce la pittura a “soffio”, creata cioè spingendo il colore con la pressione dell’aria su di un supporto orizzontale. L’arte innesca nuove dinamiche antropiche e il dinamismo vitale. L’idea di Occitania è l’individuazione in un contesto territoriale, villaggio, città, area, quali zone franche dove vigono libertà, bellezza e dialogo.
OCCITANIA è il titolo di tutto il lavoro per Radicondoli che consiste di tre installazioni e una performance.
Ex ospedale San Giovanni Battista
Due “Cantastorie” realizzati in poliuretano e scotch, collocati nelle due nicchie.
Porta Olla
Pittura su telo sintetico cm 230 x230 e panchina.
Sala Pacini
Installazione, materiali vari misure ambiente. Una grande montagna nera invade le due sale suggerendo il profilo di Occitania.
Centro storico
Azione pittorica, realizzazione di un “soffio”.
MIRIO COSOTTINI
DETTAGLI
“Sono musicista, mi occupo di improvvisazione musicale e di filosofia della musica. Disegno per passione, nel tratto riporto la mia ricerca filosofica e musicale. Ci sono volti che destano il mio interesse, dal vero, in foto, sul web; li disegno partendo da un dettaglio finché i segni diventano forme, appena in tempo per mostrare lo scarto fra totalità e compiutezza. In questa differenza lascio aperta la porta all’immaginazione.
Prima m’innamoro di un volto, di uno sguardo, di una guancia, di una ruga, di ciò che il volto cela, del silenzio che nasconde, della reazione che suscita negli altri. Nessun progetto precede la mia intenzione di avvicinarmi al disegno. Allora prendo la penna e traccio ciò che vedo, la proiezione di luce, ombra, forma e colore; essa si condensa in un tratto che, capisco, ha la sua natura nella qualità del mio gesto pittorico, e che diventa autonomo, essenziale. Quel segno che pare uno scarabocchio, è carico d’immaginazione, insieme agli altri segni lascia intendere una forma, un’espressione, un’emozione. A un certo punto smetto di disegnare, ma non prendo questa decisione, piuttosto il disegno cessa, d’altra parte la mia non è una composizione, è un germinare e prendere corpo, processo che non ha un compimento, e proprio per questo muore senza una ragione.
Quella che lascio è l’estensione del tempo presente nel quale sono passato, disegnando. In questo afferrare il tempo del disegno e poi lasciarlo andare è l’andamento piacevole del disegnare.” – Mirio Cosottini
PROGRAMMA DELLE GIORNATE INAUGURALI
16 luglio – ore 17,30
centro storico
Installazione di Franco Ionda Catturare il riflesso
a seguire
vari luoghi del paese e Palazzo Bizzarrini
Paolo Fabiani, Occitania
perfomance, installazioni, mostra
Anfiteatro sulle mura
installazione di Giuseppina Giordano Abbraccio
Scuderie
Mirio Cosottini mostra disegni Dettagli
ore 21,15
Pieve vecchia della Madonna
Proiezione film d’arte a cura de Lo schermo dell’Arte
17 luglio
ore 18,30
boschetto al Pianetto
architettura sonora di Mirio Cosottini
opere permanenti della collezione di arte contemporanea di Radicondoli
ex lavatoi
Antonello Ghezzi vedere me in te
Agriturismo Le Canterie
Moussa Traore Preghiera
BIO
Franco Ionda è nato nel 1946 a Firenze, dove tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta del Novecento frequenta l’Accademia di Belle Arti. Dopo un breve periodo figurativo, approda a un linguaggio astratto, lirico-espressionista, che successivamente si concentra su strutture geometriche in metallo e superfici lavorate con diverse tecniche e materiali. Dagli anni Ottanta in poi Ionda espone le sue opere in numerose mostre in Italia e all’estero (Stati Uniti, Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Finlandia, Russia, Argentina, India, Corea del Sud e Francia). In occasione dell’VIII Mostra Internazionale di Architettura del 2002, viene presentato un concept abitativo dedicato all’artista (Buonasera Signor Ionda). Nell’autunno del 2021 ha tenuto la mostra “Smarriti” organizzata dalla Galleria degli Uffizi tenutasi a Palazzo Pitti.
Giuseppina Giordano (Mazara del Vallo, 1987) è un’artista interdipendente.
La sua pratica non ha centro, si nutre di trasformazioni. Vive ovunque si trovi il suo corpo.
Espone in Italia e all’estero, tra le mostre: BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo, Palermo e Please, teach me the language of a rose, mostra personale al Taubman Museum of Art, Roanoke, USA.
È tra i vincitori di Cantica21, progetto di committenza pubblica sostenuto da MiC e MAECI, con l’opera inedita Corolla Sketches, destinata al Museo Santa Maria della Scala, Collezione Museo d’arte per bambini, Siena.
Nel 2021 partecipa alla II edizione di Una Boccata d’arte, progetto realizzato da Fondazione Elpis in collaborazione con Galleria Continua.
È la creatrice di #10cents – ART AT THE SUPERMARKET, progetto di arte e filantropia, con il quale nel 2021 è stata selezionata da Bocconi SDA e Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore per IMPACT YOUR TALENT percorso di sviluppo e sostegno all’ imprenditoria a impatto sociale.
Paolo Fabiani, nasce nel 1962 a Montevarchi. Dal 1990 riceve molti inviti a realizzare mostre in gallerie e istituzioni prestigiose: Fabio Sargentini per la mostra Maledetti toscani a cura di Maria Luisa Frisa e Alberto Boatto; Achille Bonito Oliva alle Orestiadi di Gibellina e Luciano Pistoi alla rassegna di arte contemporanea da lui organizzata nel borgo di Volpaia. Negli anni successivi viene invitato alla XII Quadriennale di Roma, realizza a Siena un’installazione per il Museo Civico e partecipa alla mostra BU! al Centro per l’arte contemporanea Palazzo delle Papesse; a Firenze partecipa a WI-Working – Insider a cura di Sergio Risaliti. Nel 2015 fonda con sua moglie Rossella, HYmmo Art Lab, uno spazio per l’arte contemporanea, in relazione al proprio territorio, modulandosi ai temi fondanti dell’esistenza umana. Dal 2016 HYmmo Art Lab cura l’ideazione di Stand Up For Africa, arte contemporanea per i diritti umani, a cura di Pietro Gaglianò. Nel 2017 Fabio Sargentini lo invita a Scorribanda, alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Del 2022 la sua ultima personale alla galleria ME Vannucci di Pistoia a cura di Pietro Gaglianò.
Mirio Cosottini trombettista, compone per il teatro, la danza, la radio e la televisione. Fondatore del gruppo di ricerca Timet nel 1993 e fondatore insieme al fagottista Alessio Pisani del GRIM (Gruppo di Ricerca e Improvvisazione Musicale).
Ha all’attivo numerose collaborazioni con musicisti nazionali e internazionali, sia provenienti dalla musica classica, contemporanea e jazz.
“Sono musicista, mi occupo di improvvisazione musicale e di filosofia della musica. Disegno per passione, nel tratto riporto la mia ricerca filosofica e musicale. Ho realizzato alcune mostre, disegni di copertina di varie pubblicazioni, illustrazioni per produzioni musicali e ritrattistica su commissione.”
Lo schermo dell’arte è un progetto internazionale dedicato a esplorare e promuovere le relazioni tra Arte Contemporanea e cinema attraverso un Festival cinematografico annuale (che da diversi anni si svolge a Firenze), l’attività di promozione di artisti che lavorano con le moving images e con le nuove tecnologie, produzione di nuovi lavori attraverso collaborazioni con istituzioni e privati.
Allegati: scatti del Festival 2022, sindaco Guarguaglini e vice sindaco Moda
Tutte le foto del Festival 2022 qui https://drive.google.com/drive/folders/14YieaRsBgzRFfVlkY9InFhThvP2YdS5