Armi Polizia Municipale Siena, Tucci: "Le ideologie non c'entrano, assicuriamo agli agenti la difesa personale"

L’assessore commenta la mozione approvata in consiglio comunale: “Dobbiamo adeguarci alla normativa”

Di Cristian Lamorte | 7 Novembre 2024 alle 18:45

L’arma viene conferita agli appartenenti alla Polizia Municipale solo allo scopo di difesa personale”.

Da questa considerazione parte l’analisi dell’assessore Enrico Tucci sulla mozione approvata oggi in consiglio comunale sull’armamento della polizia municipale. Un’analisi che parte da lontano, da quando nel 1986 una legge ha dato alla Polizia Municipale, oggi Polizia Locale, compiti di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza. Il decreto successivo dell’87 ha individuato la necessità di conferire un’arma agli appartenenti alla Polizia municipale per di servizi come la vigilanza notturna ed altri.

Da un lato dobbiamo adeguarci alla normativa – spiega Tucci -, dall’altro il Consiglio comunale rimane sovrano e regolamenterà in maniera puntuale, in relazione esigenze della nostra comunità, l’assegnazione delle armi e come queste dovranno essere portate e eventualmente usate. Questo è importantissimo. Il Regolamento non lo fa né l’assessore né il comandante dei vigili urbani. Il Regolamento lo fa il Consiglio comunale e quindi ha tutta la dignità che gli compete”.

Come valuta questa mozione e la discussione che ne è scaturita in aula?

La discussione è stata interessante, chiaramente l’argomento si presta a diverse interpretazioni. Qualcuno lo ha detto bene, è dall’86 che se ne parla e allora non c’erano le problematiche del 2024. Tuttavia anche quarant’anni fa si parlava di armare la Polizia Municipale. Le ideologie c’entrano poco, si tratta di assicurare ai nostri agenti una modalità efficace di difesa personale e l’espletazione delle loro funzioni”.

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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