Il 19enne senese aveva lanciato un petardo in piazza Salimbeni prima del match con l’Olbia. La polizia lo ha atteso fuori da scuola dopo averlo identificato attraverso un video
C’erano i poliziotti ad attenderlo all’uscita di scuola, un liceo senese, e davanti ai compagni l’hanno tratto in arresto con l’accusa di aver esploso un petardo in Piazza Salimbeni prima dell’incontro di calcio tra Robur Siena e Olbia. Il giovane, cha ha 19 anni, è un tifoso della squadra senese e domenica scorsa, quando mancava poco all’inizio della partita, quando un gruppo di tifosi della Robur, all’altezza di piazza Salimbeni, ha esploso e lanciato dei petardi ed acceso alcuni fumogeni, mentre era in atto la corsa podistica Ultramarathon con il transito di alcuni partecipanti.
Il fatto non è sfuggito ai poliziotti della Digos, che in quel momento stavano controllando il corretto afflusso degli ultras allo stadio ed hanno notato un giovane del gruppo, parzialmente travisato, che, dopo aver lanciato un grosso petardo, teneva in mano un fumogeno acceso. La scena è stata quindi ripresa e subito sono partite le indagini. Il tifoso è stato successivamente identificato per. L.C., 19 anni, residente a Siena, studente. Al termine degli accertamenti, ieri i poliziotti della Digos e della Squadra Mobile lo hanno atteso fuori dalla scuola e lo hanno arrestato.
Nella successiva perquisizione effettuata presso la sua abitazione sono state, peraltro, rinvenute dalla Polizia alcune dosi di marijuana, presumibilmente per uso personale, che sono state sequestrate. Per questo il ragazzo è stato segnalato alla Prefettura. L’arresto del giovane senese è stato eseguito sulla base di quanto previsto dalla normativa per contrastare la violenza degli stadi, modificata nel 2017. Si tratta di una delle prime applicazioni a Siena e l’operazione si inquadra in un impulso, dato recentemente, alle attività investigative e di prevenzione connesse ad intemperanze e violazioni del regolamento d’uso degli impianti sportivi ed altre aventi rilevanza penale, che sono state riscontrate negli ultimi tempi in occasione di incontri sportivi.
Il tifoso rischia ora una condanna alla pena della reclusione tra uno e quattro anni e il Questore di Siena Maurizio Piccolotti ha avviato le procedure per l’irrogazione del divieto di accesso agli impianti ove si svolgono le manifestazioni sportive, Daspo.