Provengono principalmente dal Pakistan e affrontano la rotta balcanica, viaggi lunghissimi, spesso al limite dell’umano ma allo stesso tempo indispensabili per fuggire dal proprio paese dove situazioni estreme di emergenza rendono impossibile la vita.
Sono dei richiedenti asilo, uomini o donne di ogni età che chiedono di essere riconosciuti come rifugiati (o altra forma di protezione) e che sono in attesa del responso.
Dopo le immagini circolate nelle ultime ore di alcune persone fuori dall’ufficio immigrazione della Questura di Siena, ha preso il via un lungo dibattito. Non è la prima volta che accade, già da alcuni giorni gli uomini della Questura hanno notato un aumento esponenziale di persone, tutte provenienti dalla stessa zona, anche disposte a passare la notte fuori dall’ufficio immigrazione pur di avere la possibilità di essere accolte. Non basta limitarci all’apparenza di un uomo che probabilmente se arriva a dormire in strada, ha un effettivo bisogno di aiuto.
Per questo serve capire chi sono, da dove vengono e perché in questo periodo sono più numerosi del solito a Siena. La legge prevede che questo tipo di richieste debbano necessariamente essere esaminate. E dalla stessa Questura di Siena emerge la disponibilità ad accogliere le richieste, che poi vengono valutate. La struttura di accoglienza infatti non spetta a tutti, ma solo a coloro che ne hanno i requisiti.
Ma perché il numero di richiedenti asilo sembra salire in modo costante? Su questo tema dalla Questura fanno sapere: “Stiamo procedendo anche con una serie di indagini investigative per verificare la provenienza di queste persone e soprattutto che non ci siano dietro organizzazioni irregolari”.
Troppo spesso l’apparenza di un uomo in difficoltà si associa ad un “degrado” facile da strumentalizzare, senza tener conto della realtà e del lavoro quotidiano di chi si trova di fronte situazioni al limite e gestisce realtà difficili.