Il sindaco di Siena a difesa delle scuole senesi
“Sta accadendo quello che temevo. L’improvvida iniziativa di due consiglieri comunali di centro-destra relativa al gioco educativo messo in atto alle soglie dell’estate scorsa presso una scuola materna di Siena, sta avendo un seguito in Toscana e sulla stampa nazionale”. Così un intervento su facebook del sindaco di Siena, Bruno Valentini. Non si ferma dunque la bufera sull’Asilo Monumento.
“Prima il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Toscana, Giovanni Donzelli, ha annunciato una mozione per chiedere una specifica Commissione per evitare “pratiche sconvenienti e fermare la deriva della teoria gender nelle scuole e negli asili”. Poi sulla cronaca nazionale del Giornale esce un articolo dal titolo “Siena, i bimbi costretti a spogliarsi e spalmarsi di schiuma all’asilo. L’accusa dell’opposizione di centrodestra a Siena: giochi ambigui all’asilo”. Premesso che col Giornale ho un conto aperto perché li ho già denunciati quando mi accusarono falsamente di parcheggiare la mia auto per il Corso, con la connivenza dei vigili urbani, a questo punto la querela è sicura. Non posso permettere che le nostre maestre vengano denigrate e tantomeno che i genitori vengano sbeffeggiati per la loro presunta dabbenaggine o, peggio, per la loro complicità. Ne va di mezzo la credibilità e l’autorevolezza di un intero sistema scolastico, messo in pratica con grande professionalità e passione dai nostri insegnanti e condiviso con le famiglie. Se la querela può servire a sanzionare chi ha alimentato con queste mistificazioni un’autentica “macchina del fango”, non intendo comunque permettere che si metta in discussione la qualità dei percorsi formativi delle nostre scuole, soprattutto per i più piccoli, sui quali il Comune da sempre investe con determinazione e senza risparmio. Leggo che i consiglieri di opposizione interessati, invece di contribuire ad abbassare i toni e ad evitare un’altra sovraesposizione negativa di Siena in Italia, rilanciano promettendo indagini ed interrogazioni su costi, appalti e progetti relativi a tutte le nostre scuole. Ok, è un loro diritto, ma ricordiamoci che il patrimonio scolastico ed educativo della nostra città è un bene prezioso e di tutti. Non trasportiamo le guerre politiche nella vita dei nostri bambini perché si rischia di incrinare la fiducia dei cittadini verso quel valore fondamentale che è l’istruzione pubblica”.