“Con la conferma di Antonio D’Urso alla guida dell’Asl Toscana sud est, la governance dell’azienda si può lasciare alle spalle ‘il trimestre bianco’ della prorogatio, che ha ulteriormente rallentato la macchina amministrativa. Ora la Direzione aziendale riacquista l’esercizio pieno delle proprie funzioni. L’auspicio è che il motore aziendale possa esprime finalmente al meglio le proprie potenzialità, dopo che anni di problematiche interne, legate all’avvio della nuova megazienda e alle gravi carenze di organico che persistono in molti reparti ospedalieri, ed esterne, quali la pandemia, hanno messo a dura prova un sistema caratterizzato da enormi complessità”. Così scrive la segreteria aziendale Asl sud-est dell’Anaao Toscana, in merito alla conferma del direttore generale Antonio D’Urso.
“Bisogna pur dire che nonostante questi macigni macroscopici, l’Azienda ha retto l’onda d’urto, con risultati tra i migliori della Regione: merito certo della Direzione Aziendale. Merito che discende anche dall’impegno dei professionisti e degli operatori tutti che con incredibile spirito di sacrificio non si sono mai tirati indietro, sopperendo anche alla drammatica penuria di professionisti” prosegue Anaao.
“L’Azienda dovrà ora affrontare un altro ostacolo, dovendo ‘risparmiare’ 38 milioni di euro per sanare il disastrato bilancio regionale. Ciò impone di valutare le priorità, fare scelte difficili, essere realisti sulle risorse effettivamente disponibili, operare con trasparenza, coinvolgendo attivamente tutte le componenti aziendali, compresi i rappresentanti sindacali dei dipendenti. Investire in una governance partecipativa appare la via migliore se non obbligata. Una nuova stagione di relazioni sindacale è, quindi, necessaria. Ci sono questioni non ulteriormente rinviabili. Come portare a compimento il processo di omogeneizzazione dei regolamenti operativi in tutta la megazienda, ponendo tempi certi a un percorso non ancora concluso dopo oltre sei anni, e per rendere operativo il Contratto della Dirigenza nelle parti non ancora attivate”.
“Temi rilevanti premono sull’orizzonte aziendale. Dalla carenza dei professionisti che mettono in forse il mantenimento di servizi importanti al 118; dai PS ai casi di reparti che gli operatori tengono aperti con i denti; dalle criticità di copertura delle zone disagiate, verso le quali sono state concordate soluzioni avanzate e di assoluta novità che occorre ora applicare al tema del piano per la continuità assistenziale, la cui stesura annuale deve essere redatto in relazione alle risorse realmente disponibili. I professionisti si aspettano poi una risposta sulla libera professione sul quale è arrivato il momento che l’azienda assuma posizioni coraggiose e innovative, riconoscendo il valore e le doti di attrattività degli stessi. Figure che rappresentano il patrimonio della nostra sanità e si aspettano supporto e non il perdurare di pregiudizi che la Toscana, con regolamenti arretrati, costi non sempre ragionevoli e strumentazioni inadeguate, rischia di demotivare e disperdere”.