Asl Toscana Sud Est, sindacati dichiarano lo stato di agitazione dei lavoratori

La rappresentanza sindacale unitaria spiega che il "riaggravarsi della crisi pandemica e il dovere di garantire comunque il mantenimento della rete ordinaria dell’assistenza stanno mettendo in seria difficoltà il personale del comparto, che vede compromessi i fondamentali diritti al riposo, alle ferie e alla conciliazione dei tempi di vita/lavoro. Le operatrici e gli operatori sono sempre più esposti a vere e proprie aggressioni da parte di utenti che lamentano carenze e ritardi nell'erogazione dei servizi di assistenza e cura"

Di Redazione | 7 Dicembre 2021 alle 11:03

Asl Toscana Sud Est, sindacati dichiarano lo stato di agitazione dei lavoratori

La Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) dell’ASL Toscana sud est ha dichiarato lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori sanitari, tecnici e amministrativi del comparto a causa della situazione critica nella quale si trovano i servizi dell’Azienda sanitaria.

“Il riacutizzarsi dell’emergenza pandemica, con la conseguente necessità di sostenere l’espansione delle attività legate al COVID, e il dovere di garantire comunque il mantenimento della rete ordinaria dell’assistenza stanno mettendo in seria difficoltà il personale del Comparto – si legge in una nota – che vede compromessi i fondamentali diritti al riposo, alle ferie e alla conciliazione dei tempi di vita/lavoro. In tale situazione, inoltre, le operatrici e gli operatori sono sempre più esposti a vere e proprie aggressioni da parte di utenti che lamentano carenze e ritardi nell’erogazione dei servizi di assistenza e cura”.

La RSU ASL Toscana sud est sottolinea che “si è giunti alla proclamazione dello stato di agitazione dopo che la richiesta di 220 infermieri – inoltrata dall’Azienda alla Regione Toscana in agosto – è stata resa vana dal blocco delle assunzioni stabilito dalla stessa Regione ed esprime nettamente la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori sia contro l’utilizzo improprio delle pronte disponibilità per l’apertura di nuovi servizi ospedalieri sia contro l’uso programmato del lavoro straordinario per far fronte alla carenza di personale. La RSU non ritiene oltremodo accettabile un tale stato di fatto e si riserva di programmare iniziative di lotta in tempi brevi”.



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