Asl Tse, D'Urso saluta la Toscana. "Dispiace lasciare una terra così bella. Azienda è cresciuta, nuovo dg valorizzi i professionisti"

Il dg si appresta a trasferirsi alla provincia autonoma di Trento. "Lascio un'azienda cresciuta e salda nelle sue postazioni, con tanti professionisti innamorati del loro lavoro. Periodo Covid il più difficile"

Di Redazione | 26 Novembre 2024 alle 17:30

Antonio D’Urso si appresta a lasciare Siena e l’Asl Sud Est, di cui è stato direttore generale negli ultimi anni. E’ pronto infatti il trasferimento alla provincia autonoma di Trento, di cui sarà dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali.

“Da una parte il dispiacere è tanto, quello di lasciare una terra bellissima e le persone con cui ho lavorato – spiega D’Urso a Buongiorno Siena – dall’altra parte c’è l’aspettativa per un nuovo incarico, i sentimenti sono misti. Vado a fare il direttore dell’assessorato a salute e politiche sociali, cambio lavoro e mi occuperò più di programmazione che di operatività completa, volevo provare questa esperienza da aggiungere al mio curriculum”.

L’eredità che lascia al prossimo direttore generale. “Sono convinto che il presidente Giani sceglierà nel migliore dei modi, lascio un’azienda cresciuta e salda nelle sue postazioni, con tanti professionisti innamorati del loro lavoro, chiederei a chi arriverà al mio posto che questo patrimonio venga valorizzato, ho fatto lunga lotta alla discriminazione e alla violenza nei luoghi di lavoro, sono i temi nodali. Il periodo Covid è stato sicuramente il più difficile, ero appena arrivato, è stato complicato visto il susseguirsi di norme nazionali che non davano certezze. Un lato positivo è che ci ha consentito di cementarci tra noi, registro ancora oggi manifestazioni di affetto e simpatia, ha facilitato la relazione tra la direzione e i professionisti”.

D’Urso lascia la Toscana dove nell’ambito sanitario è sempre primario il problema delle liste di attesa. “Nella toscana sud est i tempi di attesa sono più contenuti rispetto ad altre zone della Regione, ma per garantire una copertura completa servono risorse da destinare alla sanità in un momento in cui le risorse sono contingentate”.

 

 



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