La poltrona ai vertici dell’Asp, una delle partecipate più importanti del Comune, è vacante da quando l’ex presidente Monica Crociani ha comunicato le sue dimissioni. Da due settimane quindi. Durante le quali le polemiche e le chiacchiere si sono alternate a silenzi e prese di posizioni mancate. Prima di conoscere i nomi dei papabili candidati, però, sembra che il Comune voglia apportare alcune modifiche allo statuto dell’azienda. La proposta di delibera, infatti, appare come primissima voce dell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale in programma lunedì prossimo.
Nel concreto le modifiche proposte riguardano la figura del direttore la cui carica si lega in modo più viscerale alle sorti del Presidente, al quale risponderà direttamente, e del Cda. Per fare un esempio: se il presidente dovesse dimettersi (come in questo caso) cadrebbe in automatico anche il direttore. L’incarico, quindi, ad oggi ricoperto da Biancamaria Rossi, terminerebbe immediatamente.
Più articolato, poi, il profilo del candidato. Alle “particolari competenze giuridiche ed economiche” si aggiungono una serie di criteri che aumentano la selezione e restringono il campo.
Le motivazioni che hanno portato a queste modifiche, oltre alle vicende delle ultime settimane, sembra che siano legate anche al raggiungimento di una certa armonia nella direzione.
Armonia anche politica. Stando a quanto emerso su La Nazione negli ultimi giorni, infatti, toccherà alla Lega indicare il sostituto della Crociani. Un gioco di forze ed equilibri, a pochi mesi dalle elezioni regionali, iniziato già da tempo all’interno di Palazzo Pubblico, con i vari spostamenti da un gruppo all’altro, e che potrebbe non essere terminato.
Teresa Scarcella