L’associazione Vittime del Salva Banche sarà presente all’assemblea dei soci del Monte dei Paschi
L’associazione Vittime del Salva Banche sarà presente all’assemblea dei soci del Monte dei Paschi che si tiene domani, mercoledì 12 aprile. Lo rende noto la stessa associazione, precisando che interverrà Letizia Giorgianni, presidente delle Vittime del Salva Banche, che potrà prendere la parola “grazie agli amici dell’Associazione del Buongoverno di Siena”. “L’indecisione e l’inerzia degli ultimi due Governi finirà per compromettere irrimediabilmente il sistema bancario italiano. La sensazione ormai condivisa è quella che sia per le 4 banche che per altri istituti bancari in difficoltà si utilizzi una politica a vista – si legge in una nota – Non si sa disbrigare la matassa e ci si limita ad emanare provvedimenti temporanei, capaci solo di ritardare un problema che alla fine si riproporrà con conseguenze ancora più importanti”. “Come per le quattro banche risolte, anche per Mps si è aspettato tempo prezioso, continuando a nascondere la polvere sotto il tappeto. Polvere beninteso accumulata da tanto, troppo tempo”, afferma l’associazione Vittime del Salva Banche.
“La paura sempre più tangibile è quella che la quadratura del cerchio della ricapitalizzazione precauzionale passi per il sacrificio degli obbligazionisti – spiega Giorgianni – Sul filo di lana è stato proposto il salvataggio pubblico, e le acque si sono subito calmate: è calato un silenzio assordante. Ma a mio avviso si tratta di una calma ingiustificata. E’ come se solo all’aver pronunciato il nome di una cura si fosse guarito il malato. In realtà come testimoniato dai principali giornali economici la Commissione Europea chiederebbe una restrizione dei rimborsi a carico dello Stato, e non siamo affatto arrivati alla quadratura del cerchio. La coperta si farebbe sicuramente più stretta, e siamo sicuri che basti per gli obbligazionisti subordinati?” “Da tempo l’associazione degli azionisti del Buongoverno ha combattuto nel silenzio di una bellissima città quella di Siena, un po’ troppo omertosa, forse perchè rassegnata al fatto che il loro bene più prezioso fosse amministrato in questi anni da banchieri e politici avvezzi ad usare la banca più vecchia del mondo come il salotto di casa propria”, conclude Giorgianni.