Un incontro costruttivo quello che si è tenuto questa mattina a Palazzo Pubblico tra il sindaco di Siena Nicoletta Fabio e i rappresentanti dell’Associazione Proprietari, Allevatori, Allenatori Cavalli da Palio.
“Il sindaco ci ha ascoltati e ci ha chiesto anche alcuni pareri – ha detto Osvaldo Costa presidente dell’Associazione all’uscita dalla riunione – Ad esempio ha voluto sapere il nostro parere a riguardo dello sgancio a cigno del canape. Per noi è un’ulteriore sicurezza nelle fasi concitate della mossa, anche se si tratta di corse di preparazione. Ma questa è solo la nostra opinione, non spetta a noi decidere, abbiamo chiesto al sindaco di fare ulteriori passaggi con i capitani”. Segno questo che Nicoletta Fabio sta sondando il terreno per capire se fossero necessari ulteriori passaggi sulla sicurezza, che potrebbero essere richiesti dalla nuova legge che andrà a sostituire l’ordinanza Martini.
Tre i rappresentanti dei “cavallai” che questa mattina hanno esposto le loro idee al primo cittadino. Oltre a Costa c’erano Paolo Salvini e Simone Pistolesi. Per quanto riguarda il protocollo equino, che di solito viene corretto ogni inverno per renderlo sempre più attuale come strumento di lavoro, l’unica cosa su cui è stata richiesta una riflessione è quella che riguarda l’articolo 37. Si tratta di una delle novità inserite dall’ex sindaco Luigi De Mossi, che prevede il parere non vincolante dei capitani sui cavalli da mandare alla Tratta.
“Per noi sarebbe importante che ogni anno alla chiusura del Protocollo Equino, venisse fatto un bilancio da parte del comune e della commissione, e se ci sono cavalli che non vanno bene, i proprietari dovrebbero saperlo in tempo così da poterli vendere e comprane di più adatti. Un tempo veniva fatto e ai proprietari di cavalli non ritenuti idonei, veniva inviata una lettera in cui si suggeriva di non iscrivere il soggetto in questione. Investire tutto l’anno per poi vedersi scartare il cavallo la sera prima della prove di notte, è mortificante e una spesa inutile. Questo non significa che non vogliamo il parere dei capitani che giustamente devono avere voce in capitolo, chiediamo solo di farlo anticipatamente”.
Sempre sulle nuove regole di De Mossi i rappresentanti dell’Associazione hanno chiesto di rivedere un’altra norma che era stata inserita quando si verificò, nella prima carriera dopo la pandemia, l’assenza non troppo giustificata di molti cavalli di punta. Per ovviare a certe defezioni, il sindaco aveva inserito una punizione severa: tre anni di squalifica per il cavallo.
“Riteniamo che, penalizzare un cavallo che potrebbe dare certezze nel Palio, per colpa di strategie o di proprietari “birichini” – spiega sorridendo Osvaldo Costa – sia una pena che si ritorce contro la Festa. Abbiamo suggerito di scegliere un altro tipo di sanzione che non vada a penalizzare la carriera del cavallo”.
Infine il tasto dolente, quello relativo all’impianto di Pian delle Fornaci. Il bando di assegnazione per la gestione del galoppatoio, è scaduto da tempo e il Comune che è proprietario della struttura deve pubblicare un nuovo bando e decidere a cosa destinare quello che, la famiglia Fontani, lasciò alla pubblica amministrazione come luogo adibito alla preparazione dei cavalli da Palio.
“Abbiamo consegnato a Nicoletta Fabio un’idea, quella cioè di realizzare all’interno dell’anello in sabbia, una nuova pista che abbia dimensioni e diagonali uguali a Piazza senza però le pendenze e con un fondo che permetta di provare e allenare i cavalli in tutte le condizioni climatiche. Una pista dove noi come Associazione saremmo pronti a dare il nostro fattivo contributo per poter organizzare una serie di corse a pelo con un montepremi”.
Sul prossimo bando non trapelano informazioni da Palazzo, ma dipenderà molto da che tipo di futuro si vuole dare a quella pista.
“Noi siamo una semplice associazione e non una società di capitali, vedremo in che termini verrà fatto il bando, ma comunque noi saremo pronti a dare una mano per organizzare giornate di corse per creare un luogo dove cavalli e giovani fantini possano fare esperienza. Su questo argomento pare sia d’accordo anche il veterinario comunale.
“Ho avuto modo di scambiare alcune idee con il colonnello Minniti e anche lui si è detto d’accordo sul fatto che una pista del genere potrebbe essere molto utile per la preparazione di cavalli e fantini”.
Intanto il rilancio dell’ippica del sottosegretario Patrizio La Pietra, prende forma e per Pian delle Fornaci l’idea che possa tornare ad essere un ippodromo regolare come tanti anni fa, si allontana definitivamente. Basta sprechi, sembra essere il motto del sottosegretario del Masaf, e così è. L’ultima circolare del ministero indica un declassamento di quelle società che negli anni non hanno dimostrato di saper investire per il rilancio del settore: Follonica e Livorno diventerebbero ippodromi promozionali mentre Firenze regionale. In questo modo verrebbero dimezzati anche i fondi che vengono erogati ai gestori per tenere aperte le piste e fare le corse. Probabile quindi l’imminente chiusura degli ippodromi toscani?L’unica struttura nazionale resterebbe Pisa San Rossore. Impensabile quindi poter anche solo immaginare che Pian delle Fornaci possa riaprire come ippodromo regolare.