“Interesse di tutti è isolare questi comportamenti e fare terra bruciata attorno alla stupidità che li origina”
L’associazione le Mura interviene sul caso degli atti vandalici nella contrada della Chiocciola, solo l’ultimo di una lunga lista (LEGGI QUI: https://www.radiosienatv.it/atti-vandalici-nella-chiocciola-tuliani-attacca-offesa-alla-citta-che-non-fa-onore-al-popolo-tartuchino/).
“Qualcuno ha imbrattato le mura – si legge nella nota del presidente Duccio Nello Peccianti – Hanno scritto con una bomboletta spray su Porta San Marco. È un’azione stupida che ferisce in particolare la sensibilità di tutti quelli che, come i nostri soci, hanno a cuore la salvaguardia del nostro patrimonio artistico e culturale e la salvaguardia del nostro modo di essere che a Siena forma un tutt’uno tra le persone e i luoghi in cui vivono. E la modalità più alta che ci siamo dati per esprimere tutto questo sta proprio nelle Contrade, nel vivere in Contrada, nel sentirsi parte di una Contrada. Non importa quale, importa come”.
“Allora la stupidità che ha guidato la mano degli imbrattatori, che hanno agito per esprimere (secondo loro) valori di Contrada, è stupidità doppia: per il danno che hanno fatto e per la motivazione che va nella direzione esattamente opposta a quella che il loro appartenere ad una Contrada avrebbe dovuto indicargli.
Detto più semplicemente: questi individui sicuramente stanno in Contrada, ma di Contrada “un c’ hanno capito niente”. Non è la prima volta che qualcuno scrive sulle mura (e purtroppo se ne vedono ancora le tracce qua e là), ma imbrattarle con motivazioni che si vogliano richiamare a valori di Contrada ci sembra più grave, anche perché proprio nelle Contrade, in tutte le Contrade, abbiamo sempre trovato interesse e collaborazione nel presidiare attivamente l’ambiente delle Mura”.
“È quindi interesse di tutti isolare questi comportamenti e fare terra bruciata attorno alla stupidità che li origina. Chi compie azioni del genere lo fa per riscuotere il plauso della sua comunità di riferimento (in questo caso la Contrada), che deve al contrario prenderne le distanze, senza se e senza ma, e far pesare su di loro tutto il disvalore del gesto compiuto e il danno al bene materiale, ma anche all’immagine della nostra collettività e alla considerazione che vogliamo avere di noi stessi. Non è la prima volta che qualcuno imbratta le Mura e il pessimismo della ragione ci fa pensare che non sarà nemmeno l’ultima, ma vogliamo sperare che , almeno in Contrada, il corretto atteggiamento verso la salvaguardia dei “nostri” beni comuni si rafforzi e si diffonda sempre di più”.