“Da Milano ci arriva un elemento di ulteriore preoccupazione, anche se andrà verificato in sede processuale”. Così Andrea Ginestrini, Presidente provinciale di Assohotel Confesercenti Siena, commenta la notizia del sequestro preventivo operato dalla Guardia di Finanza nei confronti di Airbnb, la principale piattaforma di locazioni turistiche, per presunta evasione della cedolare secca.
“E’ evidente che il dibattito sull’innalzamento della cedolare sugli affitti brevi al 26 per cento, prevista nella bozza di legge di Bilancio, finisce per diventare sterile se viene appurato che neppure la versione attuale con aliquota più bassa è effettivamente applicata – osserva – per loro natura, le grandi piattaforme web sono improntate alla deregulation più spinta, ma questo non può diventare un alibi che stravolge il mercato e crea disparità. A tutt’oggi le imprese ricettive sono sottoposte ad un prelievo fiscale ben più oneroso rispetto a quello a cui sarebbero tenuti i locatori. A ciò si aggiunge il diverso peso della Tari e degli adempimenti di esercizio. Il risultato è una sproporzione crescente nell’offerta turistica che ha effetti indiretti su vivibilità dei centri storici, disponibilità di alloggi per studenti e residenti e utilizzo delle infrastrutture. Continuare ad ignorare questi elementi è miope, anche per il nostro contesto locale”.