ATO Toscana: Valentini risponde al sindaco di Arezzo

Di Redazione | 7 Dicembre 2016 alle 17:15

ATO Toscana: Valentini risponde al sindaco di Arezzo

Valentini: “Sono scandalizzato dal contenuto  delle intercettazioni e dalle pesanti accuse della Procura di Firenze, la nostra fiducia è stata tradita da chi dirigeva quelle società, ma ora l’ATO deve fare il suo lavoro”

 

Sulle delicata vicenda della gestione dei rifiuti nel nostro territorio, per me la priorità resta garantire un buon servizio a costi contenuti, senza mai rischiare, come succede in tante zone d’Italia, di dover portare i nostri rifiuti altrove oppure di importare i rifiuti prodotti da altri. Per far ciò è importante che i sindaci rappresentino gli interessi dei propri cittadini piuttosto che trasferire nell’ambito istituzionale dell’ATO le divisioni della politica.

Leggendo le dichiarazioni del sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, da alcuni mesi presidente dell’assemblea, e quindi con meri compiti di coordinamento dei lavori, non comprendo perché continui a parlare a nome di tutti. Nell’ultima assemblea il sindaco Ghinelli ha sovrapposto il suo ruolo di presidente del consesso con quello di presentatore di una mozione dirompente, senza aver condiviso con gli altri sindaci importanti documenti di cui era in possesso, mettendo sostanzialmente a rischio la continuità operativa di Sei Toscana, la società che gestisce quotidianamente la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani nei nostri 106 comuni. Una società, Sei, dove lavorano oltre mille persone, che vivono nelle nostre città.

Sono scandalizzato anch’io dal contenuto delle intercettazioni  e dalle pesanti accuse della procura di Firenze e voglio capire prima possibile se la nostra fiducia è stata tradita da chi dirigeva l’ Ato e le società coinvolte, e se sulle tariffe sono finiti costi impropri. Però non ci sto a trasformare una legittima  e giusta inchiesta giudiziaria sull’impostazione della gara, in una battaglia politica che mette a repentaglio oltre mille famiglie e lo svolgimento di un servizio pubblico delicatissimo, senza il quale avremmo la spazzatura abbandonata per le strade.

Le persone indagate sono state già opportunamente rimosse, ancor prima che venissero provate le accuse, ma nessuno deve prendere in giro i cittadini raccontando che l’eventuale commissariamento di Sei Toscana produrrebbe un miglioramento del servizio o un abbassamento delle tariffe. La società applica i costi del capitolato d’appalto, sotto il controllo dell’ATO, a cui spetta stabilire le tariffe, con ampi poteri di intervento e di sanzione ove ravvisasse incongruità col servizio effettivo. Con Sei Toscana commissariata, ogni possibilità di trattativa sarebbe molto più difficoltosa, come sa ogni cittadino che, invece di dialogare col sindaco eletto, si trovi davanti un commissario straordinario. I commissari, solitamente, rispondono solo al codice civile e agli obiettivi di profitto dell’azienda.

Da sindaco di Siena, il Comune che ha la tariffa più bassa in Toscana per una famiglia di quattro persone, ho poco da dire sul funzionamento di Sei Toscana, alla quale ho chiesto comunque progetti per il rafforzamento della raccolta differenziata e per il controllo degli abbandoni dei rifiuti. Ognuno dei 106 Comuni ha il diritto di negoziare servizi migliori, se non sono soddisfatti, e di chiedere l’intervento ed il monitoraggio dell’ATO. Entriamo nel merito dei problemi ed esercitiamo il ruolo che ci compete piuttosto che lanciare la palla in tribuna e dare la colpa ad altri di ciò che compete alla funzione che siamo chiamati a ricoprire. Lo dico in modo esplicito: chiedere il commissariamento di Sei Toscana è una dichiarazione di impotenza e di incompetenza, di incapacità conclamata dell’Ato a svolgere il suo ruolo di garante e controllore, come se alla fine ogni Comune dovesse tornare alla gestione municipale del servizio oppure chiedere alla Regione di decidere per tutti. All’ATO chiedo piuttosto di esercitare la propria funzione fino in fondo, aprendo indagini interne sul passato ed accelerando sul bando per individuare un nuovo direttore generale. Mentre a Ghinelli consiglio di rappresentare meglio l’intero orientamento dei 106 Comuni dell’ATO Toscana Sud se vuole continuare a presiederne l’assemblea, rispettando il ruolo esecutivo del presidente del Consiglio Direttivo, che è il sindaco di Civitella Paganico.                                                                                                     



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