“In seguito ai ripetuti attacchi rivolti sulla stampa e sui social media al prof. Tomaso Montanari, coinvolgendo spesso l’Università per Stranieri di Siena, in qualità di Rettore in carica chiarisco che il collega, talvolta definito Rettore di Unistrasi, è ad oggi il Rettore eletto, e che entrerà in carica, al cessare del mio mandato, dopo l’8 ottobre. Ricordo anche che il prof. Montanari è stato eletto con l’87% dei voti, e che è dunque l’espressione di una larghissima maggioranza della nostra comunità universitaria, e che la nomina dei rettori è di esclusiva competenza ministeriale”. Così il Rettore dell’Università per Stranieri di Siena Pietro Cataldi interviene in merito agli attacchi subiti da Tomaso Montanari, che andrà a sostituirlo al vertice dell’Ateneo senese a partire da Ottobre.
“In relazione alle ripetute richieste di dimissioni del prof. Montanari in seguito a questa o quella sua presa di posizione, invito in ogni caso a non fare confusione tra ciò che un rettore compie nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali e ciò che scrive o dichiara come libero cittadino e in particolare come intellettuale e come studioso: solo nel primo caso l’esercizio del ruolo di vertice coinvolge, anche giuridicamente, l’Ateneo che il rettore rappresenta – dice Cataldi – Sono costretto a ricordare anche che i casi nei quali un rettore è costretto a dimettersi sono peraltro regolati da una legislazione severa e sono altamente formalizzati, e di certo non comprendono la valutazione di quanto affermato in prospettiva culturale o politica o storiografica. Mi pare dunque per più versi inaccettabile qualunque chiamata in causa dell’Università per Stranieri di Siena, e invito a rispondere a Tomaso Montanari nel merito degli argomenti in questione, aspettando per la valutazione della sua attività come rettore –la quale a mio giudizio sarà di alto e indipendente profilo– che la carica sia stata assunta, con il suo impegno strategico e gestionale. Nei casi in cui si manifestassero espressioni dannose all’immagine dell’Università per Stranieri di Siena, aggravate da errate definizioni del suo più alto organo istituzionale, l’Ateneo sarà costretto a difendersi dal danno di immagine nelle sedi competenti“.